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La Calabria alle elezioni: la classe politica come lo specchio in cui si riflettono gli elettori

Cultura > Calabria



LA CALABRIA ALLE ELEZIONI:
la classe politica come lo specchio in cui si riflettono gli elettori.




di
Vittorio Pontieri



Il momento elettorale per la Calabria è ormai alle porte. In un certo senso è come se con esso arrivasse il momento della ripartenza, intesa come un nuovo inizio, come un nuovo cammino da intraprendere. Sono in tanti ad auspicare per la Calabria, dopo il prossimo 29 marzo, un nuovo percorso, un futuro di sviluppo, di sicurezza e di pace sociale. A ben vedere, però, si tratta solo di una vana speranza.
Ancora una volta, la classe politica che uscirà dalle urne si mostrerà per quello che è: come uno specchio in cui si riflette l'immagine dei propri elettori. Si tratta di una regola consolidata: ogni popolo ha i rappresentanti che si merita. Insomma, per capire come andranno le cose dopo il 29 marzo è sufficiente volgere lo sguardo alla società calabrese. Non c'è da stare allegri perché la classe politica che sarà chiamata a gestire le sorti della Calabria si presenterà come la risultante dei comportamenti, dei modi di fare, delle abitudini, della cultura della popolazione che la esprime. Basta farsi un piccolo esame di coscienza per capire come continueranno ad andare le cose.

Certo non bisogna e non si deve generalizzare. Non siamo tutti uguali e non si può fare di tutte le erbe un fascio. Sono tanti i calabresi che non accettano compromessi e che dell'onestà ne fanno una ragione di vita. Tuttavia sono sempre le maggioranze a fare da traino e a segnare il percorso anche per coloro credono in una Calabria migliore. E così se dovessimo dare uno sguardo sincero ai nostri comportamenti risalterebbero le nostre cattive abitudini.
Il risultato di una indagine sui modi di agire dei calabresi si mostrerebbe all'occhio dell'indagatore come sconcertante. Si appaleserebbe come per i più sia una cosa normale chiedere qualsiasi tipo di raccomandazione. Per ottenere il posto di lavoro, per il rilascio di una licenza edilizia, per prenotare una visita specialistica o per ottenere un posto letto all'ospedale, per ottenere contributi economici, per superare un concorso, finanche per ottenere l'allaccio del telefono.
Certo, le cattive abitudini nascono laddove viene mantenuto lo stato di bisogno proprio al fine di incentivare il ricorso al clientelismo. Il circolo così facendo diventa vizioso. Il politico che viene votato se eletto potrà elargire il posto che ha promesso, nello stesso tempo, ad elezione avvenuta, sarà lo stesso politico a tenere alto lo stato di disoccupazione per poter continuare a promettere posti in cambio di voti.
Non è difficile, quindi, individuare la soluzione dei problemi che attanagliano la nostra terra. La logica clientelare potrà essere spezzata e il futuro potrà essere migliore se i primi a cambiare saremo noi. I tempi non saranno brevi, ma solo così ci mostreremo in grado di meritarci una classe politica capace di cambiare le sorti della Calabria.


Famiglia Missionaria San Nicodemo

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30 Marzo 2010

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info@famigliasannicodemo.it
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