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Giovanni Paolo II

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Giovanni Paolo II
Il Papa dei Giovani

di Cristina Funaro

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Karol Józef Wojtyla, divenuto Giovanni Paolo II con la sua elezione alla Sede Apostolica il 16 ottobre 1978, è nato a Wadowice, in Polonia, il 18 maggio 1920.
Giovanni Paolo II ha esercitato il suo ministero con instancabile spirito missionario, dedicando tutte le sue energie sospinto dalla sollecitudine pastorale per tutte le Chiese e dalla carità aperta all'umanità intera.
Giovanni Paolo II è morto in Vaticano il 2 aprile 2005,  mentre volgeva al termine il sabato e si era già entrati nel giorno del Signore, Ottava di Pasqua e Domenica della Divina Misericordia.




Karol Józef Wojtyla, divenuto Giovanni Paolo II con la sua elezione alla Sede Apostolica il 16 ottobre 1978, nacque a Wadowice, città a 50 km da Kraków (Polonia), il 18 maggio 1920. Era l'ultimo dei tre figli di Karol Wojtyla e di Emilia Kaczorowska, che morì nel 1929. Suo fratello maggiore Edmund, medico, morì nel 1932 e suo padre, sottufficiale dell'esercito, nel 1941. La sorella, Olga, era morta prima che lui nascesse. Partecipò al Concilio Vaticano II (1962-1965) con un contributo importante nell'elaborazione della costituzione Gaudium et spes. Il Cardinale Wojtyla prese parte anche alle 5 assemblee del Sinodo dei Vescovi anteriori al suo Pontificato.
I Cardinali, riuniti in Conclave, lo elessero Papa il 16 ottobre 1978, primo  non italiano eletto dopo 455 anni e primo Papa polacco in assoluto. Prese il nome di Giovanni Paolo II e il 22 ottobre iniziò solennemente il ministero Petrino, quale 263° successore dell'Apostolo. Il suo pontificato è stato uno dei più lunghi della storia della Chiesa ed è durato quasi 27 anni. Figura tra le più amate nei tempi moderni non solo dai cattolici, ma anche da appartenenti ad altre religioni e da atei.  Un Papa con precedenti sportivi, prete operaio, colto anticonformista, che non gradendo il protocollo, desta subito l'affetto del mondo dei fedeli e anche di quello laico. Karol Wojtyla si distingue dai suoi predecessori in quanto non ha esperienze di diplomazia vaticana ed interpreta il suo ufficio non come Capo di Stato ma come missionario.
La corrispondenza sicuramente innocentissima, durata 55 anni, tra Giovanni Paolo II e Wanda Poltawska, la donna madre di quattro figli, che Padre Pio guarì da un tumore in seguito alla richiesta di intercessione da parte del giovane Karol e che il Pontefice chiamava affettuosamente "Dusia", "sorellina", ha rischiato di frenare il processo di beatificazione che ha avuto inizio il 28 giugno 2008, ma il carisma di quest'uomo fa sì che venga universalmente riconosciuto "santo" o "uomo di buona volontà" a prescindere dai tempi di cui la Chiesa Cattolica ha bisogno per esprimere un proprio giudizio in tal senso.  Personalmente non credo che una simile inezia abbia potuto essere la causa fondante della battuta d'arresto del  cammino agli onori degli altari. E se alcuni esponenti della Chiesa latino americana non otterranno firme a sufficienza in merito ad alcuni, e comunque differenti da questo, punti di disaccordo sugli anni di pontificato di Wojtyla, a breve, il processo sfocerà nella  beatificazione.  L'amicizia sincera, seppure tra uomo e donna, non è mai stata di ostacolo al conseguimento della santità, ne è esempio Francesco d'Assisi, che pure fu legato da tenerissima amicizia con Chiara.
Gli anni di pontificato di Giovanni Paolo II rimarranno universalmente memorabili, ma lo saranno soprattutto per chi, come me, in quegli anni ha vissuto la sua gioventù e ricorda con emozione le immagini televisive del muro di Berlino che viene giù a picconate o quelle della GMG del 2000 a Roma, quando il  Papa, sofferente ma gioioso, agitava le mani atrofizzate al  ritmo di "Jesus Christ you are my life". E' stato creato un termine per definire l'esercito di giovani che è sempre accorso ad ogni suo appello: i "papaboys".  Papa Wojtyla ha amato i giovani e ne è stato riamato con la stessa tenerezza e intensità. L'istituzione delle Giornate Mondiali della Gioventù, rimarrà un suo grande dono ai giovani di ogni tempo.
 Quasi  ogni casa, negozio o ufficio, espone un suo ritratto,  un quadro in argento o  solo il ritaglio di un vecchio calendario. La sua memoria si lega  all'attentato che subì in Piazza San Pietro il 13 maggio 1981, a cui sopravvisse, come egli stesso amava sottolineare, grazie all'intercessione della Vergine di Fatima. Il proiettile da cui fu colpito, per mano del terrorista turco Mehmet Ali Agca, è incastonato nella corona della statua in Portogallo. Dalla pubblicazione del terzo segreto di Fatima, reso noto il 26 giugno 2000, per volontà di Giovanni Paolo II,  scaturirono perplessità e polemiche che ancora oggi a quasi 10 anni di distanza non si placano sia per le presunte manipolazioni del testo stesso che per le incongruenze dei tempi  relativi alle profezie contenute, ma anche perché  cielo e terra hanno diverse modalità di comprendersi. L'attentato in Piazza San Pietro segna la prima dolorosa stazione che porterà Papa Wojtyla ad essere ricoverato per ben 10 volte nel corso del Pontificato, in tutto 159 giorni di degenza; il Policlinico Gemelli viene da lui stesso definito "Il Vaticano numero tre!". Dallo scorso primo luglio una statua raffigurante Giovanni Paolo II, campeggia al centro del piazzale del Gemelli; il nome dell'opera è "Non abbiate paura" e servirà a dare speranza a tutti i malati ed ai loro familiari. I malanni e il Parkinson non fermeranno la sua attività pastorale; prova ne sono gli oltre 200 viaggi compiuti in Italia e 104 nel resto del mondo, le sue 14 Encicliche, le 15 Esortazioni apostoliche, le oltre 45 lettere apostoliche, oltre che i 5 libri scritti. Durante il suo pontificato Wojtyla ha celebrato 147 cerimonie di beatificazione, nelle quali ha proclamato 1338 beati, e 51 canonizzazioni per un totale di 482 santi, ha tenuto 9 concistori creando 231 Cardinali. Ha effettuato scelte di portata storica come richiedere il perdono per tutte le sofferenze inflitte ai non cattolici dalla Chiesa stessa, in primis, il silenzio sull'Olocausto o come l'istituzione ad Assisi  delle giornate di preghiera con i capi delle altre religioni, senza tralasciare la riapertura del "caso Galileo" e la riabilitazione dello scienziato nel 1992. Insomma Giovanni Paolo II ha sottoposto la Chiesa a un riesame non facile. Ciò ha un obiettivo a lungo termine: l'unità ecumenica delle confessioni cristiane.
Abbiamo amato questo Papa mediatico, eletto negli anni in cui nelle famiglie italiane entravano i primi televisori a colori. Grazie alla televisione lo abbiamo seguito nei viaggi, nelle celebrazioni e nella malattia. Il suo lento spegnersi non è certo rimasto un fatto privato. A partire dal 1° febbraio 2005, abbiamo assistito al suo ultimo declino fisico, commovendoci quando non riusciva più a parlare. Il  20 marzo, domenica delle Palme,  fa l'unico gesto di insofferenza alla malattia che potremo ricordarci di lui: si porta una mano al viso e poi dà un colpo al leggìo, indignato che la voce non gli esca.  La domenica di Pasqua il Papa si affaccia alla finestra del suo studio ma, nonostante gli sforzi, non riesce a pronunciare le poche parole della benedizione  Urbi et Orbi in latino. Inizia  così un percorso di passione che commuove il mondo intero e che innesca una mobilitazione senza precedenti di giornali e tv internazionali.
Giovanni Paolo II muore alle 21,37 del 2 aprile 2005; è stato il personaggio più famoso della seconda metà del Novecento.
La sua è stata una popolarità planetaria, che nei numerosi viaggi ha saputo muovere vaste masse, fino all'apoteosi conclusiva in cui una folla immensa,  affluita  a Roma da ogni parte del mondo per portare l'estremo saluto alla salma, ne ha invocato l'immediata canonizzazione.  I funerali si svolgono l'otto di aprile. Circa un milione di fedeli assiste a Roma alla cerimonia, 300 mila in Piazza San Pietro, gli altri davanti ai maxischermi. Sono presenti 200 delegazioni straniere. Per la prima volta, dopo 27 anni, una celebrazione solenne dal sagrato della Basilica di San Pietro senza di lui. Il vento scompiglia le pianete rosse dei cardinali e spagina il vangelo posto sulla bara. Alle 14,20 di quello stesso giorno, Papa Wojtyla viene tumulato nelle Grotte Vaticane vicino a Cristina di Svezia e di fronte a Carlotta di Cipro. Nella sua bara, in un tubo metallico sigillato, un documento che ne riassume  vita e opere e di cui riporto uno stralcio:"Obitus, depositio et tumulatio Joannis Pauli II Sanctae Memoriae". "Nella luce di Cristo risorto dai morti, il 2 aprile dell'anno del Signore 2005, alle 21,37 della sera, mentre volgeva al termine il sabato, ed eravamo già entrati nel giorno del Signore, Ottava di Pasqua e Domenica della Divina Misericordia, l'amato Pastore della Chiesa, Giovanni Paolo II, è passato da questo mondo al Padre. Tutta la Chiesa in preghiera ha accompagnato il suo transito, specialmente i giovani………".


Famiglia Missionaria San Nicodemo

=o=

16 Novembre 2009

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info@famigliasannicodemo.it
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