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Giubileo di un parroco

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Giubileo di un parroco

Una promessa che si rinnova

Brevi memorie di Don Carmelo Ascone, parroco da 25 anni
della parrocchia Maria SS. Addolorata in Rosarno



Don Carmelo Ascone

Essere guida di un popolo: una missione ardua e affascinante.
Il vescovo Benigno Papa mi affidava la cura pastorale di questa numerosa e difficile parRicordo ancora: c'era buio. E anche un freddo gelido. Fredda era pure la chiesa. Si presagiva un imminente temporale. E cosi fu. Poi però tornò il sereno e il sole cominciò a brillare. Da allora molta acqua è passata sotto i ponti. E le cose sono molto cambiate.
Sono trascorsi 25 anni, da quando prendendo possesso canonico della più grande parrocchia di Rosarno mi sono messo al servizio della gente.
Guardando indietro mi pare di scorgere il volto di Cristo, povero, crocifisso e risorto. Guardando avanti mi sembra di scorgere ancora lo stesso volto e di continuare a seguire le sue orme.


IL SIGNORE MIA GUIDA E MIA ROCCIA

Tra gli alti e bassi, tra le luci e le ombre, mi pare di poter dire con certezza di essermi fatto guidare dal Signore Gesù e di aver lavorato sempre per il bene delle anime a me affidate dalla Provvidenza e di averle aiutate a compiere passi in avanti.
"Signore, sei Tu il mio Pastore, nulla mi mancherà". Quanto afferma il salmista per me è stata una certezza: II Signore mi è stato sempre a fianco. Mi è venuto sempre in aiuto: c'era bisogno della presenza delle suore, e, in un momento difficile per la scarsità di suore e di vocazioni, il Signore nostro Dio ha provveduto a mandare le suore di S. Paola Frassinetti, che nelle sue apparizioni alla miracolata Maria Maccarone da S. Calogero, ha sempre manifestato il suo affetto e le sue preghiere per Rosarno. Ancora, quando le suore sono andate via, il Signore ci ha mandato quattro angeli, venuti dal sud America: i cari giovani dell'associazione Araldi del Vangelo. Poi sono tornate le suore, nonostante fossero costrette a chiudere alcune case.
Il mio impegno è stato sempre rivolto affinchè la gente potesse apprezzare la vita e viverla con dignità e con fede, seminando sempre ottimismo e speranza. Lottando insieme a loro la rassegnazione e il fatalismo.
1984- 2009: un quarto di secolo è  volato via. Quando si guarda avanti sembra che gli anni non passano mai. Quando sono trascorsi ci si accorge che sono volati via. Come un soffio di vento.

AFFETTO E AMICIZIA RICAMBIATI

Mi chiedo quanto e cosa ho dato ai fedeli della mia comunità parrocchiale e non solo, a quelli che sono venuti in chiesa solo per ricevere i Sacramenti o per ricevere l'ultimo saluto.
E' molto difficile tentare di fare bilanci quando si parla di persone. Ma sicuramente ci siamo sforzati di educare l'uomo. Fargli capire la sua grande natura di figlio di Dio, la sua nobile missione e il suo destino eterno. Educare ai grandi ideali della vita, infondere sani e buoni sentimenti, avere con tutti rapporti di fraternità: è stato il mio unico desiderio, per mostrare cosi l'amore di Dio per noi.
Penso di poter dire d'aver dato a tutti la mia affettuosa amicizia e la mia completa disponibilità, aiutandoli ad accettare la vita con le sue difficoltà e a superare le prove con amore e spirito di fede.
Le persone mi sono state sempre vicine. Non mi hanno mai lasciato solo. Amicizia e affetto mi sono stati sempre ricambiati.
Non posso dimenticare mai la grande fede che ho conosciuto in mezzo alla mia gente."chi ha fede in Dio non peri mai", questo mi sono sentito ripetere spesso dalla nostra umile e grande gente, povera ma ricca di Dio. E |a fede nel nostro Dio, Gesù Cristo, vincitore di ogni male, mi ha sempre spinto ad aiutare tutti, ragazzi, giovani e adulti ad accogliere la vita come un dono di Dio e a viverla con serenità, con gioia, con impegno e con spirito di solidarietà e di amore.

UNA COMUNITÀ'APERTA E ATTENTA

La vita nel nostro territorio spesso mostra il suo lato triste. Non sorride a molti giovani, vittime della disoccupazione, dell'ignoranza, della droga e della violenza. Non sorride a tanti genitori che avrebbero sperato per i loro figli un avvenire migliore. In questi anni, grazie soprattutto alla collaborazione di tante anime generose, abbiamo creato spazi e tante piccole comunità capaci di offrire a tutti coloro che lo hanno desiderato la possibilità di una vita impegnata, aperta e guidata dai valori del Vangelo.


............. Mi sono sforzato di far capire e mi auguro di esserci riuscito, che essere cristiani vuoi dire essere più uomini. Perché chi ha fede in Dio possiede qualcosa in più nella vita. Pensando alla parrocchia mi viene spesso in mente l'idea cara al Papa buono, Giovanni XXIII, che immaginava la parrocchia come "una fontana nel villaggio". Penso, infatti, a quante persone, piccole e grandi, uomini e donne sono passati e si sono fermati, per dissetarsi, per provare a vincere la sete di verità, di libertà, di giustizia e di pace che ciascuno porta in sé. Quanta gente è passata! Molti solo per riposarsi un poco.

......Molti altri per rimanere più a lungo. Altri ancora per rimanere per sempre "all'ombra delle sue ali". La nostra comunità perciò è molto numerosa e molto partecipata e rimane sempre aperta e in movimento. Ha saputo sempre muoversi, andare incontro all'altro, incontrando tutti coloro che rimanevano ai margini della comunità Forse oggi è più consona per la nostra pastorale l'idea di una comunità come un "campo base" da dove partire per la nuova evangelizzazione in questo tempo di scristianizzazione.

Cercando sempre di venire incontro ai bisogni degli altri ci siamo sforzati di captare alcune istanze che venivano da fuori, sapendo di non essere i possessori della verità, nel campo pastorale, ma accettando un dialogo franco e rispettoso delle idee degli altri, dei poveri soprattutto. I vari e ripetuti pellegrinaggi a Lourdes, a Fatima, a S. Giovanni Rotondo, ad Assisi, a Cascia, a Roma... hanno sempre avuto come finalità quella di aprire le porte e il cuore a chi voleva nutrire la sua fede e cercare Dio per strade diverse e ci incontravamo spesso con volti nuovi.

VARIE INIZIATIVE PASTORALI

Le tradizionali feste popolari, espressione di una fede grande e umile, autentica inculturazione della fede, hanno trovato sempre piena accoglienza e benevolenza.
E cosi tanta gente si avvicinava alla chiesa e a Dio. Sicuramente quella più umile e semplice: i poveri e i piccoli, preferiti da Gesù
La settimana Mariana con la Madonna del S, Rosario di Pompei, la missione popolare con i missionari dell'Orni, la venuta della Madonna di Fatima al campo sportivo, fatta arrivare con l'elicottero, la giornata di preghiera con il Rinnovamento nello Spirito, aperta a tutta la regione e celebrata al campo sportivo, gremito all'inverosimile, trasformato in una immensa cattedrale a cielo aperto; la Passione vivente, ripetuta più volte negli anni, il presepe vivente... sono state alcune delle manifestazioni religiose che hanno visto il popolo di Dio protagonista e impegnato a proporre a tutti, con semplicità e immediatezza, l'eterno messaggio del vangelo.

CARISMI AL SERVIZIO DELLA COMUNITÀ'

Inoltre, i molti movimenti e associazioni - il Rinnovamento nello Spirito, l'Azione Cattolica, l'Agesci, la Comunità neocatecumenale, le Mamme di Santa Paola, il Gruppo di preghiera di Padre Pio, il Gruppo culturale "Don Peppino Gagliardi", il Terzo Ordine Carmelitano, i Volontari della Sofferenza, e tanti altri gruppi di giovani e ragazzi - che hanno arricchito la parrocchia e ne hanno costituito i pilastri di tutta la comunità, hanno permesso a molti laici di maturare la loro fede, crescere nel loro impegno per meglio servire tutti gli ambiti della pastorale parrocchiale: da quello liturgico a quello catechistico, da quello caritativo a quello culturale. Ringrazio anche coloro che hanno curato l'ambito del canto, che nella liturgia svolge un ruolo molto importante.


Un particolare pensiero di gratitudine va rivolto alle tantissime persone impegnate, anche più volte la settimana, nel campo della catechesi e dell'evangelizzazione. Oltre 500 persone la settimana si incontrano per crescere nell’esercizio della vita cristiana. Pur nella diversità dei loro carismi ogni movimento ha donato un suo peculiare contributo, un colore particolare per la crescita della fede nella comunità.



...............Grazie a questi laici impegnati a tempo pieno   nell'apostolato   molte persone si sono avvicinate alla vita cristiana e hanno riscoperto la fede e il gusto di pregare e di vivere.
Grazie a Dio nella nostra comunità si prega bene. E tutte le liturgie sono molto ben partecipate e tutto il popolo di Dio ne trae giovamento. La preziosa collaborazione delle suore di S. Paola, di tantissimi qualificati laici, dei tanti sacerdoti che si sono succeduti in questi anni come collaboratori, insieme all'apprezzato lavoro svolto dai diaconi permahanno reso possibile un bel salto di qualità.
Un grazie particolare merita Daniele Coppola, missionario laico, inesauribile al servizio dei ragazzi, con decine e decine di iniziative interessanti che coinvolgono giovani e famiglie.

LA CARITAS E LE MOLTE POVERTA'

Altrettanto importante è il passo in avanti compiuto nell'ambito della carità. Le situazioni di povertà sono molte. E molte sono le famiglie che vivono nella povertà più nera. Noi siamo stati e siamo vicini, ma questo non è sufficiente.



La situazione rimane grave. La nostra caritas parroc- chiale molto spesso è presente presso queste famiglie e non trascura di venire incontro all'altro serio e grave problema  degli extracomunitari.
Grazie alla grande generosità di tanti uomini e molte donne siamo riusciti preparare più volte 800 pasti caldi al giorno, con un primo e un secondo piatto. Cosi siamo riusciti a farli partecipare alla S.Messa festiva con la loro grande gioia unita a quella di tutta l'assemblea.
Mi piace ricordare il lavoro, instancabile e apostolico, che i ministri straordinari della eucaristia offrono a favore di tantissimi ammalati. Sono visitati con particolare amore e spirito di servizio e ricevono tanta gioia.


PASTORALE GIOVANILE E CATECHISTI


Un capitolo a parte merita l'attenzione che abbiamo posto nel servire i giovani e il lavoro svolto dai catechisti. La pastorale giovanile in una grande parrocchia come la nostra merita un giovane sacerdote con un particolare carisma di educatore dei giovani, che sappia vivere con loro ed essere vero amico.
II tentativo di una pastorale giovanile per tutte le due parrocchie cittadine non ha avuto buoni risultati e non per colpa dei giovani sacerdoti. Ripeto occorre per ciascuna parrocchia di Rosarno un prete giovane che si dedichi con tutta l'anima alla causa dei giovani. Che abbia un amore grande, una forte passione e buone qualità per poter diventare, pian piano un vero apostolo della gioventù. La mia personale esperienza, da prete giovane, me ne ha dato conferma. I giovani hanno bisogno di un prete giovane, che li capisca, li ascolti, li ami e li guidi. Purtroppo la nostra comunità in questi anni non ha avuto quasi mai questa fortuna.
Abbiamo avuto e accolto alcuni gruppi di giovani grazie al contributo delle suore e degli scouts. La messa in scena del musical "Forza venite gente" e di altri recital sulla Passione sono il segno di una presenza viva. Gli scouts, in particolare, hanno svolto nel tempo un lavoro molto interessante e continuo. E oggi grazie al loro impegno e testimonianza contano 100 iscritti alla AGESCI. Portano avanti questo impegno con tenacia, amore e fede. Perciò sono da elogiare e da ringraziare.

AMMINISTRAZIONE DEI SACRAMENTI

I numerosi catechisti hanno svolto in questi lunghi anni un lavoro veramente encomiabile. Hanno seguito con affetto e amore tutti i ragazzi che si sono preparati alla santa messa di prima comunione e alla celebrazione della Santa Cresima. Sono stati preparati oltre 2500 ragazzi per la prima comunione e circa 2000 adolescenti e giovani per la confermazione. Anche il dopo comunione ha avuto benefici effetti. Un grazie particolare va rivolto ai catechisti della confermazione. Educare alla fede e alla vita cristiana gli adolescenti é più difficile e affascinante.


Tutti questi ragazzi e giovani, in una età delicata e quindi vulnerabile, hanno trovato nella chiesa una famiglia amica, sempre pronta ad ascoltarli e ad aiutarli.
Ricordo anche, a proposito della celebrazione dei sacramenti, gli oltre 2500 battesimi celebrati e degli oltre 1000 matrimoni benedetti. La nostra chiesa è stata cosi fonte di gioia e di speranza. Anche chi è stato colpito dal dolore per la perdita di una persona cara, ha avuto sempre accanto il sacerdote. Ho ritenuto infatti un preciso dovere, un segno di fraternità, di amicizia e di solidarietà condividere quei momenti. Anche l'accompagnamento del defunto, insieme ai familiari, ai parenti e agli amici è un segno di amore e di rispetto. Il nostro popolo è molto attento e sensibile alla nostra partecipazione. Se manca il sacerdote in questi casi da noi si dice "siamo forse cani?" e provochiamo un graduale allontanamento della gente.
E' vero che anche noi sacerdoti possiamo essere stanchi e anziani. Ma perché allora non ci riposiamo e non ci ringiovaniamo, lasciando spazio a parroci più giovani? Riprenderemmo con maggiore entusiasmo e autentico spirito di servizio il nostro lavoro. E mostreremmo maggiore rispetto per i sentimenti religiosi del nostro popolo. In fondo dovremmo capire che apparteniamo alla chiesa del Concilio Vaticano II, che si è definita "popolo di Dio", che è prevalentemente formato da laici, che dovrebbero avere voce in capitolo. O per meglio dire dovrebbero essere ascoltati. E dovremmo ricordarci che noi sacerdoti non siamo "ne padrini ne padroni" delle chiese.


LA CHIESA SALE E LIEVITO DELLA VITA CIVILE E POLITICA

L'impegno a favore dei ragazzi e dei giovani delle scuole cittadine non è mai venuto meno. E la loro è stata sempre una partecipazione entusiastica.
Ancora mi piace ricordare il mio e nostro lavoro a favore della vita civile e politica solo per il bene dei cittadini. Abbiamo profuso molte energie, perché credo che la "politica è il più alto esercizio della carità" e che sia da evangelizzare. I partiti della seconda repubblica sono da rifondare. Rosarno è ricca di uomini e donne intelligenti e generosi, capaci di dare una svolta al paese. Liberiamo la libertà. Rendiamo più vivibile e più bella la nostra città. Ho sempre cercato di incoraggiare, di stimolare i responsabili della cosa pubblica, solo per il bene della nostra città.





Ma i risultati non sono stati lusinghieri. A vedere da lontano la nostra città sembra dilaniata da bombardamenti bellici. A vederla da vicino ... Spesso la mia è stata quasi una voce nel deserto. Gente preparata e onesta si è impegnata, ma le forze oscurantiste spesso hanno avuto il sopravvento. Comunque sento il dovere di ringraziare le tantissime persone impegnate in politica, che sempre ci sono state vicine e sono venute incontro ai nostri innumerevoli bisogni. La nostra chiesa e il nostro asilo spesso sono stati restaurati con il loro intervento e rimangono un grande centro di aggregazione e un sicuro punto di riferimento per tutti.
Posso affermare in tutta sincerità: in questi 25 anni abbiamo lavorato molto, senza risparmiarci. Avremmo voluto fare meglio e ci siamo affidati e continueremo ad affidarci alla Misericordia e alla Provvidenza di Dio.


FIDUCIA NELLA PROVVIDENZA E RINGRAZIAMENTI

Sotto il manto materno della Vergine Maria SS. Addolorata pongo tutti i miei collaboratori e tutto il popolo a me affidato dalla divina Provvidenza. Li invito a continuare a dare il meglio di sé, senza dare segni di stanchezza e a crescere nella fede in Gesù crocifisso e risorto, Signore della storia e delle sorti dell'umanità, l'unico capace di prepararci "deli nuovi e terra nuova".
Un altro desiderio vorrei manifestare: che i cristiani della mia parrocchia si vogliano sempre più bene. "Siete voi l'unico vangelo che tanta gente può leggere ancora".
Ringrazio tutti di cuore per il bene che insieme abbiamo seminato e insieme chiediamo perdono per tutto quello che avremmo potuto fare e non abbiamo fatto. Comunque guardiamo avanti con fiducia e ringraziamo il Signore nostro Dio per quello che siamo. Ne abbiamo fatta di strada. Ora non vogliamo dormire sugli allori. Rimaniamo uniti per continuare a vivere il Vangelo e a costruire ancora meglio una vera comunità conciliare.

Allora si potrà dire: è stato tutto bello, tutto facile, tutto semplice? Non ci siamo mai dimenticati che la via della croce rimane la via maestra. Ma ci conforta il sapere che le nostre croci anche quando sembrano il preludio di una notte oscura, in realtà sono notti costellate di stelle. E' proprio in quelle notti che sentiamo più vicino il Signore, nostra guida e nostro rifugio.
Nonostante il passaggio dell' uragano ateo-marxista, nonostante il passaggio altrettanto violento dell' uragano materialista-libertario; ..   nonostante . il
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Processione di Padre Pio

passaggio epocale da un tipo di società all'altra, nonostante le tante prove e le tante difficoltà della vita, nonostante i forti flussi migratori portatori non sempre di buone nuove, la nostra gente ha conservato sempre viva la fede. Si è mantenuta fedele alla Chiesa e ai sani principi della vita cristiaLa vita della nostra gente è impregnata di religiosità anche eroica. La bontà di cui è capace, la solidarietà tutta propria, l'affetto, l'amore per gli altri, l'attaccamento alla famiglia sono valori profondamente cristiani ancora vivi nel nostro popolo e di cui va fiero.


Anche se la cultura dominante radical-borghese continua a lanciare strali contro la chiesa, lasciando nel cuore dei semplici segni di cedimento.


CALDA RACCOMANDAZIONE

Una  calda ..raccomandazione ..ai ..miei cari fedeli: continuate a crescere. Non accontentatevi della mediocrità. Non rassegnatevi mai. Non siate pigri.
Donate sempre il meglio di voi. Avete imparato che il Vangelo di Gesù o lo si vive in pienezza o si tradisce. Avete pure imparato, magari a vostre spese, che il cristianesimo non è facile, è per i forti e rende felici. La storia, anche quella recente, ci propone molti eroi.

Ma passano tutti, .come .sono ..passati

quelli di ieri. Chi rimane sempre, perché è il Vivente, il fulcro centrale, il necessario, è Gesù. Lui ci ha rivelato il vero volto di Dio, che è amore.

Questa fede formi sempre la nostra vita. E qualora dovessimo rimanere in pochi, come in tante parti della vecchia Europa, ricordatevi che è meglio essere un piccolo gregge di credenti che un popolo di appartenenti. Siate sempre e ovunque luce e lievito. Questo vuole da noi il Signore Gesù
Abbiamo camminato insieme. Siamo cresciuti insieme. Insieme dobbiamo ringraziare il Signore Gesù e il suo Spirito.

Ci proteggano dal cielo, dove vivono e ci attendono, i tanti cari e santi amici che hanno lavorato insieme a noi e che ci hanno preceduto nel cammino verso la patria celeste. A tutti un grazie grande e un augurio di buon lavoro nella vigna del Signore.

Vostro Don Memè Ascone

Rosarno, 7 giugno 2009

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info@famigliasannicodemo.it
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