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“La gloria del Signore li avvolse di luce”

Religione > Sacra Scrittura > Riflessioni Varie sulla Parola > 18/05-28/12/2014


Riflessioni Varie sulla Parola


“La gloria del Signore li avvolse di luce”

Sul Vangelo di Luca (Lc 2,1-14)   

25 Dicembre 2014

                                                                                                                                                 di Sac. Giuseppe Biamonte


Vogliamo celebrare questo Santo Natale con lo stesso slancio che ebbero i pastori di Betlemme, quello di recarci senza indugio verso il Signore.

Questa è la “notte santa” di ognuno, la notte della veglia ove al timore si contrappone il coraggio, al buio della notte si contrappone la Luce che fuoriesce da una mangiatoia. La gloria del Signore ci avvolge questa notte per farci sentire diversi, cambiati, rinnovati rispetto agli anni passati. Tutti abbiamo bisogno di questa Luce per ritrovare noi stessi e la pace.

Nel mezzo di un tripudio di luci e di canti e di un “guerreggia mento” tra paure umane, quelle dei pastori e l’annuncio degli angeli nasce un Bambino: Emmanuele, il Dio con noi.

Nel vagito di Gesù Bambino, Dio s’incarna nella storia degli uomini rompendo quel lungo silenzio atteso da secoli.   
  
Tutto è accaduto nella notte: un viaggio in salita per farsi registrare e rispondere a un decreto che ordina il censimento, le doglie di una sposa nella città di Betlemme, la difficoltà a trovare un alloggio, il parto di un figlio, un gregge di pecore vegliato da alcuni pastori, un angelo che appare, la paura, un annuncio di gioia e poi il segno: le fasce e una mangiatoia. Sembrano le sequenze di un film, ma è la realtà accaduta a due giovani sposi: Maria e Giuseppe.

La Madonna avvolge in delle fasce il Figlio di Dio, come un bozzolo di seta lo depone in una mangiatoia. In fasce, adagiato, Il Figlio di Dio, è presentato come pane fragrante alla mensa degli uomini, direbbe don Tonino Bello.

Ai pastori è dato per prima l’annuncio della nascita di Gesù. I pastori erano considerati uomini impuri, peccatori, ma proprio essi sono i primi “amati” da Dio. Dai pastori parte l’amore misericordioso di Dio per abbracciare tutto il popolo. Ancora oggi si ripete il segno per noi: Gesù si consegna a noi nell’umiltà del pane Eucaristico, adagiato sulla “mangiatoia” dell’altare. E’ ancora Maria, la Chiesa, che lo offre a tutti gli uomini.

Il Vangelo di oggi è un vero richiamo a vivere la fede nella semplicità di cuore e ad accogliere il mistero della nascita di Gesù nella stessa luce con cui lo visse la Madonna. Nella storia di Israele tanti erano chi studiava e interrogavano le scritture per arrivare alla conoscenza di Dio, per indagare il modo con cui il Messia sarebbe venuto sulla terra.

Dio ha voluto riservare a una fragile creatura come Maria, la grandezza di dare alla luce, Gesù, il Salvatore. Dio, con l’Incarnazione del Verbo nel grembo verginale di Maria ha confuso i sapienti. Nell’umiltà della sua carne ha fissato la dimora di Suo Figlio. Dio sceglie la via dell’incredulità umana, del dubbio, dell’irragionevolezza, se vogliamo, anche del timore personale, com’è avvenuto per Maria e Giuseppe, per Zaccaria ecc., per arrivare a noi, per realizzare un suo disegno.

Perché Dio si serve di queste vie? Perché Egli desidera una resa incondizionata a Lui, per suscitare l’obbedienza della fede in tutte le genti, come dice San Paolo nella lettera ai Romani.

L’ascolto, l’obbedienza e l’umiltà sono la terra preferita da Dio per fecondare i suoi disegni, la fede invece è il grembo con cui l’uomo porta alla luce, la sua risposta alla volontà del Signore. Maria e Giuseppe si sono fidati di Dio, hanno vissuto un’esperienza forte di fede. Solo la fede li ha aiutati a reggere l’urto di Dio che investiva la loro vita.

Si legge nel vangelo: «Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa». Giuseppe anticipa la custodia della futura Chiesa, sposa la Chiesa. Nel “prendere” con sé Maria, si fa carico di tutta la Chiesa. Quel “prese con sé”, evoca lo stesso atto che sarà compiuto in seguito dall’Apostolo Giovanni ai piedi della Croce. “Ecco tua Madre”, gli disse Gesù, e da quel giorno la prese con sé. Cioè tra le sue ricchezze. Anche noi, sull’esempio di San Giuseppe, non temiamo di assumere nella nostra vita gli insegnamenti della Chiesa e del Papa.

Gesù sei nato per portarci il tuo grande Amore: fa che ti accogliamo per crescere nella santità ed essere così contagiosi testimoni di gioia. Auguro a tutti voi un Santo Natale!


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