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"Beati voi"

Religione > Sacra Scrittura > Riflessioni Varie sulla Parola > 05/07-27/12/2015


Riflessioni Varie sulla Parola
“Beati voi”


Sul Vangelo di Matteo (Mt 5,1-12a)

1 Novembre 2015

                                                                                                                           di Sac. Giuseppe Biamonte


Nelle beatitudini Gesù si fa garante della presenza amica di Dio nella nostra vita personale.

Come nelle facce di un prisma, nelle beatitudini, troviamo episodi di vita quotidiana vissute in prima persona da Gesù con la sua gente, con persone che sono state da lui consolate, provvedute, saziate e perdonate.

Gli uomini beati che Gesù ci propone nel Vangelo, sono tutti quei fratelli che una volta conosciuto Cristo, si sono innamorati di Lui e hanno deciso di cambiare vita, di fare delle scelte sante, di abbandonare tutte quelle vie di peccato.

E’ Gesù stesso il primo beato che racchiude in sé tutte quelle categorie di uomini che si sforzano come ha fatto Lui di aiutare, perdonare e portare pace.

Le beatitudini sono le promesse di un Dio che ama l’uomo, talmente tanto, da mandarci il primo Beato, Suo Figlio, che mantiene la Sua Parola, e, lo dimostra inviandoci numerosi santi nella Chiesa.

I santi sono uomini liberi, beati, cioè benedetti da Dio, che suscitano in noi la nostalgia della verità, della lealtà, della giustizia, della carità e del perdono, che suscitano, altresì, il desiderio forte di vedere il volto di Dio e di essere chiamati e riconosciuti Suoi figli.

I santi hanno capito tutto dalla vita e cioè che vivere lontani da Dio, significa vivere una vita disordinata.

Perché vivere una vita senza umiltà, semplicità, significa perdere l’occasione di fare parte del regno dei cieli.

Vivere una vita che non prova compassione per quelli che sono nel dolore e nella sofferenza di vario genere, significa vivere un’esistenza da anestetizzati, che non sente e non prova più nulla.

Vivere una vita senza mitezza, senza una stabilità di valori, equivale a perdere anziché ereditare la terra, cioè la propria identità, le proprie radici, il proprio equilibrio, il proprio ruolo nella società.

Vivere una vita senza giustizia economica, politica, sociale, familiare significa vivere una vita senza onestà, ma solo di accaparramento per se stessi.

Vivere una vita senza misericordia per sé e per gli altri significa vivere una vita senza pietà, dove tutto è lecito perfino legittimo sopprimere la vita degli altri.

Vivere una vita dissoluta nei vizi che usa il corpo dei fratelli, significa vivere una vita al buio, incapace di vedere il volto di Dio impresso su di essi.

Vivere una vita sempre in guerra con gli altri, significa vivere senza pace, dunque una vita da figli del diavolo, cioè di chi divide.

Dove c’è Gesù, si respirano, si toccano le beatitudini, dove c’è Gesù c’è la presenza amica di Dio che ci dice di confidare in Lui nelle prove, nelle persecuzioni, e ci ricorda le Sue promesse, ma soprattutto ci sentiamo chiamare Beati.


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