Vai ai contenuti

"Ma egli voltandosi, disse: «Va dietro a me …»”

Religione > Sacra Scrittura > Riflessioni Varie sulla Parola > 18/05-28/12/2014


Riflessioni Varie sulla Parola


“Ma egli voltandosi, disse: «Va dietro a me …»”

Sul Vangelo di Matteo (Mt 16, 21-27)

31 Agosto 2014

                                                                                                                                                 di Sac. Giuseppe Biamonte


Dopo la professione di fede fatta dall’Apostolo Pietro su Gesù nella lettura evangelica della scorsa settimana, «Tu sei Cristo, il Figlio del Dio vivente», ascoltiamo oggi il ridimensionamento del progetto umano di Pietro che voleva distogliere Gesù dal progetto di Dio.

L’errore del discepolo è di pensare non secondo Dio ma secondo gli uomini. La logica del possesso e dell’avere si scontra con quella dell’amore e della donazione.

Gesù, oggi, ci spiega l’amore fedele che ha per noi, attraverso quello che si accingerà a fare nella nostra vita.  Lui è morto per la nostra salvezza, ha “rinnegato” se stesso, ha preso su di se la croce e ci ha donato la sua vita. Poteva guadagnare il mondo intero se solo avesse aderito al progetto terreno, alla tentazione del diavolo di inginocchiarsi ai suoi piedi per adorarlo, ma non avrebbe realizzato il progetto di Dio.

Con Gesù ogni cristiano intraprende il viaggio della propria storia personale di conversione e di salvezza. Anche noi abbiamo la nostra “Gerusalemme” verso cui andare o in cui ci troviamo. In questa “Gerusalemme” il Signore è con noi, soffre con noi, muore e risorge con noi. Un Dio che entra nel dolore e nella morte, perché nel dolore e nella morte entra ogni suo figlio. Chi decide in cuor suo di seguire altre vie o persone diverse da Gesù, farà solo esperienza di morte senza sperimentare la gioia della resurrezione. E’ come vivere un amore non corrisposto, si soffre solamente e ci si accontenta di briciole d’amore rubate o per di più elemosinate.

Come l’Apostolo Pietro anche noi siamo molto distratti, ci soffermiamo solo sulle prime frasi del discorso di Gesù: «soffrire molto […] e venire ucciso». Ancora una volta la paura di perdere qualcosa di caro, c’intontisce e ci fa commettere un ennesimo errore, ci fa dimenticare la parola «risorgere il terzo giorno» proferita da Maestro. La paura di non raggiungere il nostro scopo ci tenta di metterci davanti a Dio per costringerlo a realizzare le nostre scelte. Anche nelle nostre preghiere succede molte volte questo, quando vogliamo imporre a Dio la nostra volontà.

Gesù ci invita a metterci dietro di Lui perché è la porta da attraversare, la via da seguire, la roccia cui aggrapparsi, le spalle del pastore su cui trovare riposo e per affrontare con coraggio gli eventi tristi della vita.

Chi è scandalizzato da questo cammino di fede farà e utilizzerà di tutto per “salvare” in diverso modo la sua vita, i suoi agi e le sue sicurezze. Penso ai diversi strumenti di morte che si possono adoperare: la calunnia, il compromesso, l’adulterio, l’omicidio, il rubare.  E’ proprio questo che Gesù rifiuta. Egli sceglie invece i mezzi più disarmanti: la libertà del cuore, l’umiltà, il perdono e la resa incondizionata alla volontà di Dio.

Perché bisogna andare dietro a Gesù per un discepolato di “rinnegamento”? E perché bisogna indossare “l’abito” della croce? Perché Gesù è la causa che mi rende un vivente, un “vincitore” e non un perdente. Con Gesù ho tutto da guadagnare!

Gesù non ci impone a seguirlo, ma ci lascia liberi: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua».

«Rinnega te stesso» vuol dire accusa il tuo disordine interiore e non avere più a che fare più con esso. In altre parole non comprometterti con il tuo peccato, perché tu sei più del tuo peccato, non sei il tuo peccato e, dunque stai lontano da esso, disconoscilo.

«Prenda la sua croce» vuol dire accettare quella verità su di te che ti costa tanto, quel prezzo d’amore, quella fatica quotidiana, quella vergogna interiore che solo Dio conosce.

Gesù non ci insegna a essere perdenti o disprezzatori della vita, ma a guardare a Lui, il vero bene, la causa, il vantaggio che ogni uomo possa guadagnare. In poche parole Gesù ci chiede di prendere su di noi una vita che sia il riassunto della sua vita e di vivere le sue stesse passioni.

.
.

...
info@famigliasannicodemo.it
Torna ai contenuti