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La Buona Notizia della Domenica - 19 Marzo 2023

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La Buona Notizia della Domenica
19 Marzo 2023 - IV Domenica di Quaresima - Anno A

Catechesi sul Vangelo della Domenica,
preceduta da un
Insegnamento sull'Associazione laicale Nicodemini che si vuole costituire,
a cura del sacerdote Tommaso Boca.


Qui sopra potete vedere e ascoltare la video-riunione settimanale degli Aspiranti alla costituzione dell'Associazione Ecclesiale della Famiglia Missionaria San Nicodemo.
Tali riunioni hanno lo scopo, da una parte di conoscere e di confrontarsi con il Progetto Statutario dell'Associazione stessa, dall'altra hanno lo scopo di approfondire la conoscenza della vita cristiana attraverso la riflessione sulla Liturgia derlla Parola relativa alla domenica sucessiva alla data della riunione.
Tale riflessione prende il nome di "La Buona Notizia della Domenica": ci si vuole riferire all'aspetto specifico della vita cristiana che, in ciascuna domenica, la Santa Chiesa propone all’ascolto e alla riflessione dei fedeli attraverso la scelta appropriata di brani della Sacra Scrittura.
La riflessione viene guidata dal sacerdote Tommaso Boca e viene realizzata con l'apporto dialogante di tutti i Partecipanti.
Qui di seguito vengono riportati i testi in base ai quali la riflessione stessa è stata realizzata. Essi sono seguiti da una introduzione che spiega come si è addivenuti all'individuazione e alla formulazione de "La Buona Notizia della Domenica".

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DOMENICA 19 Marzo 2023
IV DOMENICA DEL TEMPO di QUARESIMA – ANNO A
IL MESSAGGIO DELLA DOMENICA

1. LA BASE DEL MESSAGGIO, NEL VERSETTO AL VANGELO

 
 
Cfr. Giovanni 8, 12
Io sono la luce del mondo, dice il Signore;
chi segue me, avrà la luce della vita.

Gesù è la luce, cioè è la verità, la rivelazione del disegno di Dio riguardo all’uomo: egli vuole farlo uscire dalle tenebre e dalla schiavitù del peccato e condurlo alla libertà e allo splendore della sua vita. Chi ascolta la sua parola e lo segue avrà la partecipazione alla sua pienezza di vita, la quale è amore e comunione, è verità e giustizia.
Ricordiamo che Gesù è vero uomo e vero Dio e che Gesù è l’uomo perfetto, il che implica che l’uomo per perfezionarsi non deve necessariamente esercitare la facoltà genitale.
 
 
 
2. LO SVILUPPO DEL MESSAGGIO NEL VANGELO
(Giovanni 9, 1.6-9.13-17.34-38)

La guarigione del cieco nato.
Giovanni 9, 1.6-9
In quel tempo, Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita; sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va' a lavarti nella piscina di Sìloe», che significa "Inviato". Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante, dicevano: «Non è lui quello che stava seduto a chiedere l'elemosina?». Alcuni dicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma è uno che gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!».

Gesù crea la vista del cieco nato: lo fa con il fango e con l’azione dello Spirito Santo che si realizza nella piscina di Siloe.
Infatti, Siloe veniva considerata un sorgente miracolosamente inviata e, per l’evangelista Giovanni, Gesù è l’Inviato dal Padre: Gesù è il datore dello Spirito Santo e potrebbe compiere l’azione di guarigione direttamente ma in questo caso ritiene di farlo attraverso una mediazione.
Gesù avrebbe potuto fare la guarigione anche direttamente, come è avvenuto nella guarigione del sordomuto: in quel miracolo Gesù plasma sempre del fango e poi soffia, precisamente prima alzando gli occhi al cielo sospira e poi dice Effatà (Cfr. Marco 7, 31-37).
Gesù, dunque, è il datore dello Spirito che crea la vista del cieco nato. C’è un parallelo con la creazione in Genesi dell’uomo. Dio prende del fango, lo plasma, poi soffia e l’uomo prende vita (Cfr. Genesi 2, 7).

 
I Farisei rifiutano la manifestazione di Gesù come l’Inviato dal Padre
Giovanni 9, 13-17.34
 
Condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo». Allora alcuni dei farisei dicevano: «Quest'uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato». Altri invece dicevano: «Come può un peccatore compiere segni di questo genere?». E c'era dissenso tra loro. Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «È un profeta!». Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?». E lo cacciarono fuori.

In questo stralcio del Vangelo possiamo notare anche che non tutti accolgono il segno della verità significata dal miracolo. Non tutti accolgono la verità annunciata, così come avviene nella parabola del seminatore raccontata da Gesù (Cfr. Matteo 13, 1-23).
I farisei sono induriti nel loro cuore e non sono aperti alla verità: vivono del loro pregiudizio e cercano in tutti i modi di dimostrare che il cieco guarito dice il falso.
Non si arrendono neanche dinanzi all’argomentazione stringente del cieco guarito, e allora si liberano della sua presenza ingombrante.
 
 
La guarigione sia fisica che spirituale del cieco nato.
Giovanni 9, 35-38
Gesù seppe che l'avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel Figlio dell'uomo?». Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». Ed egli disse: «Credo, Signore!». E si prostrò dinanzi a lui.
  
Con la fede, il cieco nato guarisce anche spiritualmente. Accoglie la persona di Gesù, la sua parola, la sua grazia e dunque la sua salvezza.
L’uomo è unità di corpo e di spirito e il suo benessere dipende dal suo benessere integrale, dunque sia del corpo che dello spirito.
Tuttavia, nella realtà terrena nella quale ci troviamo, una realtà toccata dal peccato originale, il Signore permette che ci sia il malessere fisico e tuttavia lo utilizza a vantaggio di colui che crede, dunque di colui che vive nel benessere spirituale.

 
 
 
3. L’ARRICCHIMENTO DELLA PRIMA LETTURA
 (Stralcio)

1 Samuele 16,13
Disse il Signore: «Àlzati e ungilo: è lui!». Samuèle prese il corno dell'olio e lo unse in mezzo ai suoi fratelli, e lo spirito del Signore irruppe su Davide da quel giorno in poi.
 
Ricordiamo che lo Spirito Santo agisce sull’uomo per mezzo della grazia. L’uomo non può vivere bene senza l’aiuto della grazia di Dio, un aiuto che deve potenziarsi nel compimento di attività più gravose.
Con l’unzione lo Spirito Santo discende sul re Davide. Si deve precisare che lo Spirito Santo nel cristiano inabita, mentre nell’Antico Testamento la presenza dello Spirito Santo accompagnava la persona solo per il compimento di determinate azioni.


 
 
4. FORMULAZIONE DEL MESSAGGIO
Gesù, che è la vita, è la luce della vita e il datore della vita
Gesù è la vita, Gesù è vita eterna, Gesù è la vita di Dio; una vita che è amore e comunione di amore, che è pace e gioia infinita.
Ogni uomo è chiamato a partecipare alla vita di Gesù, una partecipazione che si realizza nella fede e dunque nel Battesimo che ci innesta nella vita di Gesù come il tralcio viene innestato alla vite.
Gesù è la luce della vita, egli è colui che ci mostra la situazione di peccato e di morte spirituale in cui vive l’uomo lontano da Dio e soprattutto ci testimonia e ci indica le modalità per risorgere alla vita, per vivere nell’amicizia con Dio e dunque a vivere nella verità, nella giustizia e nell’amore.
Ma Gesù non solo ci indica la via; egli è anche il datore della vita attraverso il dono dello Spirito Santo, che Gesù ha meritato attraverso la sua passione e la sua morte, ha acquisito con la sua risurrezione e ci ha partecipato per la sua incarnazione. Gesù ha vinto il peccato e la morte, conseguenza del peccato.
 
 

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INTRODUZIONE A
“IL MESSAGGIO DELLA DOMENICA”
 
Il Vangelo della domenica viene scelto dalla Santa Chiesa per proporre all’ascolto e alla riflessione dei fedeli un aspetto specifico del messaggio cristiano.
Questo aspetto viene focalizzato attraverso il Versetto al Vangelo nelle parti relazionate al Vangelo, viene sviluppato nel Vangelo e viene approfondito nella Prima Lettura.
Ne risulta che il Versetto al Vangelo è la chiave di lettura e la cerniera del Vangelo e della Prima Lettura.

Un arricchimento del messaggio si potrebbe ricavare dall’analisi del Salmo responsoriale, che viene scelto dalla Santa Chiesa per descrivere la risposta appropriata dell’uomo a Dio che parla attraverso la Prima Lettura.
E un ulteriore arricchimento si potrebbe ricavare dall’analisi della Seconda Lettura, la quale, talvolta, viene scelta dalla Santa Chiesa proprio perché rispecchia il messaggio specifico che vuole proporre ai fedeli; ma anche quando non ci fosse questo stretto legame, ci sarebbe comunque un arricchimento, poiché il significato di un’affermazione biblica – sempre – si comprende meglio alla luce delle altre.

Tuttavia, nell’elaborazione di tale messaggio, almeno in modo esplicito, si farà riferimento solo alla Prima Lettura, al Versetto al Vangelo e al Vangelo.

Più precisamente, per realizzare l’elaborato saranno presi in esame i testi integrali del Versetto al Vangelo e del Vangelo nonché il testo integrale o parziale della Prima Lettura: i testi del Versetto al Vangelo e della Prima Lettura saranno commentati nelle parti che sono in relazione all’aspetto specifico del messaggio della domenica, mentre il Vangelo sarà commentato in tutte le sue parti.

Pertanto, nella realizzazione del messaggio della domenica si procederà nel modo seguente.
Si comincerà dal testo del Versetto al Vangelo, commentandolo nelle parti che sono riprese nel Vangelo.
Successivamente si esaminerà e si commenterà il testo del Vangelo in tutte le sue parti.
Quindi si esaminerà e si commenterà la Prima Lettura, o un suo stralcio, nelle parti che approfondiscono la formulazione del messaggio della domenica che si vuole proporre.
Quindi si procederà alla formulazione del testo del messaggio della domenica; in esso confluiranno tutti i commenti di cui sopra, tranne quelli fatti al Vangelo nelle parti che non sono attinenti al messaggio stesso.

Al termine della presentazione dell’elaborato, durante la quale i Partecipanti potranno già interagire, i Partecipanti stessi saranno invitati, con i loro interventi, ad arricchire e approfondire quanto è stato detto, sulla base delle “Tracce per la Risonanza”, qui di seguito riportate.

Al messaggio della domenica in questione, viene dato il nome di "La Buona Notizia della Domenica": al riguardo si mette in evidenza che il termine Vangelo, che deriva dal greco, significa appunto Buona Notizia.

 
Tracce per la Risonanza
 
1.   Indicazione di quello che mi ha particolarmente colpito.
2.   Progressi avvertiti nel mio processo educativo:
a) sono stato informato su qualcosa che non sapevo;
b) ho preso coscienza:
·   di un mio modo di pensare sbagliato;
·   di un mio comportamento sbagliato;
·   di un attaccamento del mio cuore a qualcosa che è peccato.
3.   Formulazione di domande:
a)  al fine di capire meglio le letture proposte;
b)  al fine di chiarire alcuni aspetti della fede, in particolare quelli richiamati dalle letture stesse.
   

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