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“Se uno mi ama, osserverà la mia parola”

Religione > Sacra Scrittura > Riflessioni Varie sulla Parola > 03/01/-26/062016


Riflessioni Varie sulla Parola
“Se uno mi ama, osserverà la mia parola”

Sul Vangelo di Giovanni (Gv 14,23-29)

1 Maggio 2016

                                                                                                                           di Sac. Giuseppe Biamonte


Solo chi ama educa all’amore.

Il cristiano ha già un Maestro che educa all’amore, Cristo Gesù.

“Se uno mi ama, osserverà la mia parola”.

Osservare non è sinonimo di ubbidire, sottostare, ma di guardare con attenzione.

Amare Gesù, significa, anzitutto “guadarLo” con attenzione.

Più si "osserva" la Parola che è Gesù e, più ci s’innamorerà di tutto quello che dice e fa.

Lo si farà abitare dentro la propria vita, nella mente, nel cuore attraverso i pensieri e i ricordi.

Ecco perché Gesù nel Vangelo dice che chi osserva la sua parola, il Padre e Lui prenderanno dimora. Cioè saranno sempre in cima ai nostri pensieri.

Essere abitati dal Signore significa rimanere sempre nella Sua pace, diventare uomini riempiti d’amore e, non degli sfittati e disabitati.

Il cristiano è l’uomo abitato sempre dal Signore.

Nella sua vita non mette “affittasi” a nessuno, perché sa già da Chi farla abitare, di Chi far innamorare la propria vita.

Lo Spirito Santo ci ricorda che se vogliamo non rimanere soli come case disabitate, tristi e chiusi e avere sempre la pace, occorre osservare Gesù: Parola che educa e orienta alla relazione, all’amore, alla pace.

Lo Spirito Santo ci fa ricordare e desiderare cose buone e non cattive, ci spinge a desideri buoni e santi.

Lui è il Consolatore e non un aizzatore di cose e ricordi cattivi, la sua visita lascia pace e non guerra.

Gesù non pretende che la nostra vita sia come un albergo a cinque stelle per venire ad abitare con il Padre, anche perché nessuno di noi lo è.

Tuttavia, la nostra vita può diventare ancora più preziosa, se solo osserviamo cosa ha fatto Gesù per noi, ma soprattutto se ci disponiamo a impiegare i doni che ci ha lasciato per divenire la Sua santa dimora.

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