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15 Agosto 2009

Religione > Sacra Scrittura > Meditazione della Parola > L'Omelia della Domenica



L'Omelia della Domenica

Omelia sulla Liturgia della Parola della Domenica e delle Solennità

15 Agosto 2009  - Assunzione della Beata Vergine Maria


Prima Lettura
Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni Apostolo (Ap 11,19; 12,1-6.10)

Si aprì il tempio di Dio che è nel cielo e apparve nel tempio l'arca della sua alleanza.
Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle. Era incinta, e gridava per le doglie e il travaglio del parto.
Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; la sua coda trascinava un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna, che stava per partorire, in modo da divorare il bambino appena lo avesse partorito.
Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e suo figlio fu rapito verso Dio e verso il suo trono. La donna invece fuggì nel deserto, dove Dio le aveva preparato un rifugio.
Allora udii una voce potente nel cielo che diceva:
«Ora si è compiuta
la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio
e la potenza del suo Cristo».



Salmo

Salmo 44

Risplende la regina, Signore, alla tua destra.

Figlie di re fra le tue predilette;
alla tua destra sta la regina, in ori di Ofir.

Ascolta, figlia, guarda, porgi l'orecchio:
dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre.

Il re è invaghito della tua bellezza.
È lui il tuo signore: rendigli omaggio.

Dietro a lei le vergini, sue compagne,
condotte in gioia ed esultanza,
sono presentate nel palazzo del re.




Seconda Lettura

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi (1Cor 15,20-26)

Fratelli, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti. Perché, se per mezzo di un uomo venne la morte, per mezzo di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti. Come infatti in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita.
Ognuno però al suo posto: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo. Poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Padre, dopo avere ridotto al nulla ogni Principato e ogni Potenza e Forza.
È necessario infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. L'ultimo nemico a essere annientato sarà la morte, perché ogni cosa ha posto sotto i suoi piedi.


Acclamazione al Vangelo


Alleluia, alleluia.
Maria è assunta in cielo;
esultano le schiere degli angeli.
Alleluia.


Vangelo
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 1,39-56)

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Allora Maria disse:
«L'anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l'Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
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15 Agosto 2009  - Assunzione della Beata Vergine Maria

Omelia

di Sac. Tommaso Boca


Oggi ricorre la festa di Maria Assunta in cielo. Quando diciamo che la Madonna è stata assunta in cielo, vogliamo dire che la Madonna è stata portata da Dio in Paradiso non solo con l’anima ma anche con il corpo.  A differenza degli altri santi, la Madonna non solo ha meritato di andare subito in Paradiso ma anche di andarvi con il corpo.
Si dice della Madonna che è passata da uno stato di dormitio, cioè dormiente, direttamente alla gloria del Paradiso e dunque non ha conosciuto la morte. È avvenuto per lei, quello che avrebbe dovuto riguardare tutti gli uomini se non ci fosse stato il peccato di Adamo.
Se non ci fosse stato il peccato originale, l’uomo al termine dei suoi giorni di vita terrena, sarebbe passato direttamente alla vita gloriosa del Paradiso, senza conoscere la morte ma semplicemente trasformandosi, così come avviene per la crisalide, la quale, giunta a maturazione, si trasforma in farfalla.
La verità di fede sull’Assunzione di Maria in cielo è una verità professata fin dai primi tempi del cristianesimo, ma solo ultimamente è stata definita come dogma, come verità da credere necessariamente per poter essere in comunione con la Santa Chiesa.
È stato Papa Pio XII, nel 1950, a promulgare il dogma sull’Assunzione in cielo della Madre di Dio. Il Papa afferma nel decreto relativo che la Madonna, essendo stata strettamente congiunta alla vita del suo Figliolo, dunque anche alla sua Passione, conseguentemente doveva partecipare alla sua gloria.
Quanto abbiamo finora detto, offre già un insegnamento per la nostra vita. Anche noi, come la Madonna, nella misura che parteciperemo in questa vita terrena alla Passione di Cristo, proporzionalmente parteciperemo alla sua Gloria. Per inciso ricordiamo che questa partecipazione, in assoluto, non dipende soltanto dal nostro coinvolgimento ma dipende pure dalla misura del dono di santità ricevuto.
Questa gloria di Maria, di cui stiamo parlando, è opera di Gesù Cristo, come possiamo rilevare dalla Seconda Lettura. Ciò che Cristo ha operato non ha annullato il peccato di Adamo ma lo ha superato: Gesù ha vinto il peccato e la morte e ci da la possibilità di partecipare alla sua vittoria e, inoltre, di diventare figli di Dio.
Resta nel mondo la presenza del male, quella del peccato e delle strutture di peccato, e l’unica possibilità di vivere, nonostante tutto, nell’amore di Dio e del prossimo è quella di passare per la via della croce. Anzi, questa diventa un mezzo di verifica e di maturazione della capacità di amare, dunque della vita in  Dio, che poi, un giorno, risplenderà nella gloria. È questo il tema della Prima Lettura.
Nel brano del Vangelo, poi, troviamo per esteso, nel comportamento di Maria, quello che deve essere in positivo la vita del cristiano.
La Madonna ci mostra che dobbiamo vivere nella fede, quella fede riconosciuta da Elisabetta, quando afferma: “E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto”.
Una fede che, ricordiamo per inciso, mostra anche l’ubbidienza a Dio che si rivela e dunque mostra l’amore verso di Lui.
E poi l’amore verso il prossimo, con il necessario sottofondo di umiltà, dimostrato da Maria quando lei, già la Madre di Dio, va a servire la sua cugina Elisabetta, bisognosa di aiuto stante che deve partorire un bambino, Giovanni Battista.
E infine la speranza, la speranza della vita futura che le fa elevare a Dio, nella gioia, il grandioso canto di lode e di ringraziamento a Dio – il Magnificat – in cui con tutta convinzione afferma: “D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata”.

Illustrazione

di Francesca Orlando

da
Lc 1,39-56

Tutte le Generazioni
mi chiameranno Beata

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