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"Seduto di fronte al tesoro del tempio"

Religione > Sacra Scrittura > Riflessioni Varie sulla Parola > 05/07-27/12/2015


Riflessioni Varie sulla Parola
“Seduto di fronte al tesoro del tempio”


Sul Vangelo di Marco (Mc 12,38-44)

8 Novembre 2015

                                                                                                                           di Sac. Giuseppe Biamonte


Gesù guardava cosa buttavano nel tesoro del tempio i suoi paesani.

Si accorge che buttavano solo il superfluo, ciò che era di troppo, ciò che non toglieva nulla alle loro forze.

Poi guarda il gesto generoso di una vedova, nota che a differenza dei suoi paesani, lei, non butta via ciò che era di troppo, ma la sua stessa vita.

Il tesoro del tempio del vangelo, a che cosa rimanda, a che cosa lo possiamo paragonare nella nostra vita comune?

Esso rimanda al tesoro della nostra comunità, al valore della nostra vita inviolabile, non negoziabile, al valore della famiglia, agli affetti, all’amicizia, alla parentela e alle relazioni.

Cristo Gesù, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini, apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce.( Fil 2,5-8).

Cristo, come la vedova del Vangelo, ha svuotato se stesso, cioè ha donato tutto per me, per te, ha sacrificato tutta la Sua vita.

Nella prima lettura, tratta dal Libro dei Re, troviamo la vedova di Sarèpta.

Questa donna è povera, debole, indifesa, perchè non ha un marito che la difendi, che l'ami, che provveda al suo mantenimento e a quello del figlio.

Aspetta solo la morte come unica liberazione per sè e per suo figlio.

Nel buio più tremendo della sua vita, arriva il profeta Elia, che le rivolge la stessa frase che dicono gli angeli quando sono inviati dal Signore:"Non temere".

Quanto sarebbe bello che ciascuno di noi nel suo piccolo, nel suo ruolo fosse un Elia per la comunità, ossia si prodigasse perchè non abbia a rassegnarsi, non abbia a morire a causa della depressione assieme ai suoi figli, i giovani, a causa dell'inerzia e indifferenza di tutti.

Il Vangelo di oggi ci deve fare riflettere perché ci interroga sulla seguente domanda:“cosa sto realizzando di buono, cosa sto dicendo di buono per accrescere il valore della mia comunità?

Sto impiegando tutte le mie energie, oppure mi accontento di dare il superfluo?

Cosa mi prometto di fare per accrescere il suo valore, la sua bellezza?

Gesù, si serve del gesto altruista della vedova per farci comprendere che la vera ricchezza è quella di un cuore libero, capace di donare largamente senza nulla chiedere in cambio.

Non possiamo permetterci di scadere nella mediocrità degli scribi che vogliono solo apparire, competere, ma non dare il meglio di sé.

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