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“Andate anche voi nella mia vigna”

Religione > Sacra Scrittura > Riflessioni Varie sulla Parola > 18/05-28/12/2014


Riflessioni Varie sulla Parola


“Andate anche voi nella mia vigna”


Sul Vangelo di Matteo (Mt 20, 1-16)

21 Settembre 2014

                                                                                                                                                 di Sac. Giuseppe Biamonte


La gioia di sentirsi chiamati e inviati da Dio a lavorare per l’edificazione del Suo Regno è il tema centrale della liturgia della Parola di questa venticinquesima settimana del tempo ordinario.

Attraverso una semplice parabola, Gesù, ci invita a conquistare lo stesso cuore misericordioso di Dio verso i nostri fratelli dell’ultima ora.

Gesù, paragona il regno dei cieli a un padrone di casa che chiama in diverse ore della giornata uomini disoccupati per lavorare nella sua vigna.

Dio nel Figlio Gesù, si mette sulle tracce dell’uomo, ci cerca, ci chiama per liberarci dall’ozio.

La sua Parola che salva è ciò di quanto giusto Dio può donarci come ricompensa quotidiana. In ogni momento il Signore può chiamarci per raggiungere la salvezza, rappresenta dalla Vigna.

La Parola di Gesù ci invita a staccarci dalla noia della "piazza", perché essa è la peggiore nemica dello spirito che ci spinge a essere curiosi della vita degli altri, a trascorrere il nostro tempo nella chiacchiera e a trascurare la preghiera.

In tutte le ore siamo su questo luogo perché come dicono i lavoratori del vangelo: «nessuno ci prende a giornata», cioè nessuno si prende veramente cura di noi, nessuno s’interessa della nostra salute spirituale e, sprechiamo il tempo nell’attesa di ricevere messaggi, carezze dell’anima attraverso relazioni virtuali.

Gesù è l’unico che si prende seriamente cura di noi, la sua Parola guarisce dalla noia e dalla solitudine.

Essa ci chiama dalla staticità della piazza alla dinamicità della vigna, perché una volta che è accolta, ascoltata e meditata riempie il nostro tempo dandogli un senso.

Saper combinare il tempo con la preghiera e il lavoro è la ricetta che Gesù propone all’uomo per raggiungere il benessere e la felicità.

Dio lascia trascorrere del tempo tra una chiamata e l’altra, questo tempo di attesa deve essere riempito dal desiderio sincero di cercarLo, invocarLo mentre si fa vicino.

Nella prima lettura, infatti, tratta dal libro del profeta Isaia si legge: «Cercate il Signore, mentre si fa trovare, invocatelo mentre è vicino. L’empio abbandoni la sua via». Qual è la via che dobbiamo abbandonare per cercare seriamente il Signore?  La via che dobbiamo abbandonare è quella dell’egoismo, della gelosia e dell’invidia, quella via che impedisce in modo particolare a uno degli operai reclutato nelle prime ore di gioire per un fratello che ha ricevuto la sua stessa ricompensa da Dio.

Per Dio non esistono primi e ultimi, non fa preferenze di persone quando si tratta di salvare le anime.

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