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“Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia”

Religione > Sacra Scrittura > Riflessioni Varie sulla Parola > 06/01-28/06/2015


Riflessioni Varie sulla Parola
“Facciamo tre capanne,
una per te, una per Mosè e una per Elia”

Sul Vangelo di Marco (Mc 9,2-10)

1 Marzo 2015

                                                                                                                                                 di Sac. Giuseppe Biamonte


Oggi seconda domenica di Quaresima ci sposta dal deserto su un alto monte.

E’ Gesù stesso che ci porta, in disparte, noi da soli, assieme a Lui per farci vedere dove si arriva stando con Lui, cosa si vede stando con Lui, il tipo di uomini che “discutono” con Lui, cosa si ascolta stando con Lui e infine cosa si prova stando con Lui.

Con Gesù, infatti, si arriva in alto, verso Dio, si vede la brillantezza del Suo volto, ci si circonda di uomini di fede che amano e sono fedeli al Signore, come lo sono stati Mosè ed Elia, si ascolta la Sua voce, i Suoi consigli, e infine si gusta la bellezza dello stare insieme.

La tentazione dell’uomo religioso soprattutto quando è toccato da un’esperienza forte di fede, è quella di rispondere a questi “regali” di Dio con vari generi di cose puramente umani,  come portare fiori, costruire cappelle, regalare statue, mettere soldi alle statue, organizzare processioni, portare e accendere candele ecc.

Ognuno desidera fare una “tenda” personalizzata per Gesù e per gli uomini.

La tentazione del cristiano è di accontentare Dio e gli uomini con cose puramente terreni. Cioè accontentare tutti.

Pietro si fa portavoce di un’iniziativa senza minimamente consultare gli amici che erano con lui, Giacomo e Giovanni. Non s’interroga cosa stessero vivendo, cosa provassero dinanzi a quella scena, ma soprattutto cosa desiderassero veramente.

L’Evangelista Marco registra il sentimento comune che aveva sopraffatto gli apostoli, ossia, la paura.

La paura fa brutti scherzi in materia di fede, ti fa agire in maniera sconsiderata e a volte con superstizione.

Pietro è un uomo che per paura ascolta se stesso e agisce per se stesso.

Pietro in questo ci assomiglia tanto quando ci attacchiamo alle cose esteriori senza badare alle cose concrete, alla fede.

Il Signore come risponde alla paura e all'iniziativa umana di volere costruire tre tende?

Li avvolge con un’unica nube che li racchiude tutti, senza separare nessuno, senza fare i gruppetti.

Se Dio è con noi chi sarà contro di noi” (Rm 8,31).

Questa è la logica che il Signore desidera nella Sua Chiesa: la comunione tra di noi perché Lui è comunione di persone.

L’uomo per quanto possa sforzarsi e ingegnarsi come ringraziare Dio per i suoi doni, mai potrà eguagliare con delle opere terrene il Suo grande amore e benedizione.

Ad Abramo è Dio stesso che trova l’offerta da sacrificare sull’altare. Offerte e sacrifici tu o Dio non gradisci. (Salmo39). L’offerta gradita a Dio è camminare alla Sua Presenza, cioè essergli fedele e obbediente. Così abbiamo ripetuto nel Salmo responsoriale.

Questo desidera il Signore da ognuno di noi.


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