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“Venite alle nozze!"

Religione > Sacra Scrittura > Riflessioni Varie sulla Parola > 18/05-28/12/2014


Riflessioni Varie sulla Parola


“Venite alle nozze!"

Sul Vangelo di Matteo (Mt 22,1-14)

12 Ottobre 2014

                                                                                                                                                 di Sac. Giuseppe Biamonte


Ogni uomo riceve da Dio un invito a partecipare alla sua gioia più grande: il Figlio si sposa con la nostra umanità. Il Vangelo è questo invito alle nozze, a far festa e a vivere l’amicizia con Dio. Nel corso della vita siamo raggiunti personalmente dalla Sua Parola, da quest’annuncio che ci ricorda che abbiamo un Padre che ci ama, ci aspetta e desidera consegnarci ciò che Lui stesso ha preparato, il “pranzo” Eucaristico.

La domenica è il giorno in cui si celebra questa festa di nozze, in cui siamo “chiamati” a partecipare alla Cena dell’Agnello e a esprimere la nostra felicità. Oggi, pertanto, siamo dei beati perché non abbiamo perso il nostro cuore dietro agli affari e alle cose mondane, ma abbiamo risposto con generosità e prontezza all’invito del Signore e ci nutriamo del Corpo di Cristo.

Questo grande valore, Gesù, cerca di farcelo comprendere attraverso una parabola in cui ripete il messaggio di domenica scorsa utilizzando una diversa immagine.

Un re dà l’annuncio di una grande festa di nozze preparata per il figlio, l’invito a partecipare alla sua gioia è ripetutamente rivolto a degli invitati creduti degni. Il re manda numerosi servi, i quali instancabilmente escono a ogni suo comando, cercando e supplicando gli invitati a venire. Alcuni servi subiscono la morte per questa nobile impresa.

Il re non si arrende, cambia i destinatari dell’invito e manda altri servi a cercare gente per i crocicchi delle strade. L’impresa questa volta riesce: la sala nuziale si riempie di ogni sorta di gente, buona e cattiva.  Il re entra nella sala e scorge un uomo senza l’abito nuziale. Ancora una volta entrano in scena i servi che al comando del re lo buttano fuori nelle tenebre.

Con questa breve storia, Gesù, desidera imprimere nel nostro cuore il messaggio forte di Dio che desidera incontrarci, vederci felici e comunicarci la forza, la vita che proviene dalla Sua Parola e dall’Eucarestia. Solo cosi, arriveremo a esclamare come dice San Paolo «Tutto posso in Colui che mi dà la forza».

Tuttavia, non basta aver risposto all’invito di partecipare alla mensa della Parola e dell’Eucarestia per definirci veri cristiani, occorre indossare gli stessi abiti di Cristo, fare nostri i suoi gesti, il suo sguardo, le sue mani, le sue parole, i suoi sentimenti.

Essere rivestiti con la stessa veste nuziale di Cristo significa essere uomini di misericordia, di perdono, di condivisione e uomini missionari.

Occorre imitare l’atteggiamento dei servi che escono per le strade, chiamano, annunciano, trovano, radunano i fratelli per condurli al Signore. Mossi dallo Spirito Santo con coraggio e convinzione dobbiamo portare in tutto il mondo, l’annuncio di salvezza, rimanendo costantemente uniti al Signore in umile ascolto con la preghiera e il servizio.

A me, invitato al banchetto di festa, Tu, Gesù, apri il Tuo cuore: liberami dalle incertezze ed incoerenze che mi fanno sedere a mensa senza la veste nuziale.


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