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“Tra voi e noi è stabilito un grande abisso”

Religione > Sacra Scrittura > Riflessioni Varie sulla Parola > 03/07-25/12/2017


Riflessioni Varie sulla Parola
“Tra voi e noi è stabilito un grande abisso”  

Sul Vangelo di Luca  (Lc 16,19-31)  

25 Settembre 2016

                                                                                                                           di Sac. Giuseppe Biamonte


L’indifferenza è la morte dell’anima perche le scavano silenziosamente una tomba, un abisso da cui non può più uscirne.
E’ quello che è successo all’uomo ricco senza nome della parabola raccontata da Gesù nel vangelo di questa ventiseiesima domenica del tempo ordinario.
L’uomo ricco della parabola non ha un nome con cui poterlo chiamare, ha solo abiti griffati, diremmo oggi, che portano la firma, il nome di stilisti importanti, frigoriferi pieni, dispense cariche e cantine rifornite.

Davanti alla sua porta di casa, davanti ai suoi occhi giace un mendicante di nome Lazzaro.
Lazzaro è ricoperto da piaghe, bramoso di sfamarsi delle molliche che cadano dalla tavola del ricco.
Chi di noi non si mai è sentito Lazzaro nella vita?
Chi di noi non ha avuto o non ha nel presente una piaga che ci soffrire?
Può trattarsi della piaga della disoccupazione, di una separazione, di un divorzio, di una delusione, ETC.
Chi di noi non ha vissuto o vive con ansia il miracolo di ricevere un aiuto o un favore che possa dare un po’ di sollievo alle nostre piaghe?

Chi di noi non ha mai assunto l’atteggiamento perbenista o snob dell’uomo ricco?
Se andiamo a vedere un po’ tutti, siamo o lo siamo stati per una volta nella vita Lazzaro o il ricco epulone o entrambi insieme.

La peggiore sorte che possa toccare a un uomo non è tanto la morte, quella toccherà a ognuno di noi, quanto morire senza lasciare un bel ricordo di sé, morire ed essere dimenticati, cioè sepolti.
L’uomo ricco, infatti, muore e viene sepolto.
Lazzaro, invece, dopo la morte è assunto, portato sul seno di Abramo.
Nell’aldilà si rivedono ma in delle posizioni diverse.
Il ricco guarda Lazzaro dalla profondità di un abisso, in cui soffre terribilmente.
Quest’abisso non è stato stabilito da Dio.
Quest’abisso è quella distanza, quel fosso profondo e senza fondo che realizziamo indisturbati ogni giorno attraverso la “ruspa” e la” trivella” dell’indifferenza per separarci definitivamente dai fratelli e pertanto dall’amore del Signore che ci comanda di amare Dio e il prossimo.

Gesù, il ricco della parabola non ha nome mentre Lazzaro è da Te amato; la Tua misericordia ci faccia vivere nella semplicità, consolati e pieni dei Tuoi doni.
Gesù, aiutaci ad entrare nella logica della Tua misericordia per condividere la stessa Tua gioia che si ha nel ritrovare il Tuo amore che perdona sempre.

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