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18 Luglio 2009

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Riflessione sul Vangelo del Giorno

18 Luglio 2009 - Sabato della XV Settimana

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 12,14-21)

In quel tempo, i farisei uscirono e tennero consiglio contro Gesù per farlo morire. Gesù però, avendolo saputo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:

«Ecco il mio servo, che io ho scelto;
il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento.
Porrò il mio spirito sopra di lui
e annuncerà alle nazioni la giustizia.
Non contesterà né griderà
né si udrà nelle piazze la sua voce.
Non spezzerà una canna già incrinata,
non spegnerà una fiamma smorta,
finché non abbia fatto trionfare la giustizia;
nel suo nome spereranno le nazioni».



Riflessione su Mt 12,14-21

di Sac. Tommaso Boca



Con il suo comportamento Gesù si procura l’avversione dei farisei, che non vogliono credere in lui e anzi lo ritengono una minaccia non tanto per la loro religione, quanto per il loro modo di vedere  la propria religione e anche  per il loro prestigio, e quindi cercano di toglierlo di mezzo, lo vogliono uccidere.
Gesù – dice il brano del Vangelo che stiamo leggendo –, saputolo, si allontanò da quel posto. È questo il comportamento che deve animare l’azione dell’apostolo. Infatti, Gesù chiede anche ai suoi discepoli, ed esplicitamente, di osservare questo suo atteggiamento: “Quando vi perseguiteranno in una città, fuggite in un'altra” (Mt 10,23a).
La lotta contro coloro che non credono non si fa né ricambiando il male con il male, né opponendo la violenza alla violenza, si fa invece con le armi dell’amore, della mitezza e della saggezza. Si tratta di salvare gi uomini, senza scandalizzarli, senza allontanarli, e, infatti – dice il Vangelo – molti lo seguirono.
Si dice dopo che Gesù guarì tutti coloro che lo seguirono e ordinò di non dirlo a nessuno, perché si adempissero le parole del profeta Isaia.
Questo adempimento non riguarda tanto le guarigioni, ma, come viene indicato dal contesto e anche come viene indicato dalle parole che dl profeta Isaia vengono riportate, riguarda l’atteggiamento di attenzione, di pazienza, di delicatezza e di rispetto, che egli nutre e  vuole usare nei riguardi di coloro che non credono.
Egli ha in mente la salvezza di queste persone e, infatti, si rattrista quando il non credere è effetto dell’indurimento del loro cuore, quando cioè si rifiutano di credere (cfr. Mc 3,5a).


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