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"Senza che egli la conoscesse"

Religione > Sacra Scrittura > Riflessioni Varie sulla Parola > 03/07-25/12/2017


Riflessioni Varie sulla Parola
“Senza che egli la conoscesse”


Sul Vangelo di Matteo (Mt 1,1-25)

25 Dicembre 2019

                                                                                                                           di Sac. Giuseppe Biamonte

Oggi, celebriamo la Solennità del Natale di Nostro Signore.

Il Figlio di Dio nasce da una giovane madre, promessa sposa di un uomo giusto.
Il Natale è la festa degli uomini giusti come lo è stato San Giuseppe, cioè uomini che si sono lasciati riconciliare con Dio, con se stessi e con i fratelli; è la festa di chi opera con spirito di servizio all’interno della comunità a lode e gloria di Dio, come ha fatto Maria, che si è dichiarata la serva del Signore.
Gesù nasce attraverso la santa “provocazione” di Dio a fuoriuscire da noi stessi, da ciò che siamo e abbiamo per generare la nostra storia di fede, come è avvenuto per quei personaggi menzionati nella genealogia di Gesù.

Infatti, se leggiamo attentamente gli eventi che hanno preceduto la nascita di Gesù, possiamo renderci conto di quante persone sono state coinvolte in questa storia di salvezza e di come sono state toccate dalla Sua misericordia.
Nella genealogia del Figlio di Dio, infatti, sono ricompresi, anche uomini e donne con una vita carica di peccato alle spalle, che hanno fatto esperienza del "natale", vale a dire della nascita di Dio nel loro cuore, attraverso una sincera conversione.
Vedremo, inoltre, come l’incarnazione e la nascita del figlio di Dio non sono avvenuti senza sofferenze fisiche, spirituali, morali, turbamenti, dubbi, timori, considerazioni e soluzioni da adottare in segreto, da parte di uomini fragili e vulnerabili, prima di ogni intervento di Dio nella loro vita.
Nell’incarnazione, Dio ha chiesto la collaborazione a una creatura, a Maria senza  forzare la ragione; e ha consegnato a uomo, a Giuseppe la grande responsabilità di allevare, educare e proteggere il Suo unico Figlio.

Il Natale è lasciarsi “smuovere ” da Dio da tutte le nostre idee, considerazioni e pregiudizi.
Occorre, pertanto, cogliere i segni che il Signore ci manda per capire il vero significato e il valore di ciò che si festeggia: “Una vergine concepirà e darà alla luce un figlio”.
È stato necessario l’intervento dell’angelo perché Maria ripensasse i suoi ragionamenti sia pure giusti e santi: “Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?”
È stato necessario, altresì, la visione di un angelo in sogno, perché Giuseppe rinunciasse alle sue considerazioni e all’idea di ripudiare in segreto la sua sposa.

Il Natale è la festa di chi ha un “sogno” da realizzare nella vita com’è avvenuto per Giuseppe.
Egli, va avanti con tenacia, non rinuncia a esso nonostante le numerose difficoltà, non si scoraggia, non programma le cose, perché sa che quel progetto è voluto da Dio.
Lui stesso lo aiuterà a portarlo a compimento, senza fargli mancare il Suo aiuto e la forza necessaria.
Maria e Giuseppe hanno compreso fin da subito, non solo il grande dono e privilegio ricevuto da Dio, quello di diventare genitori del Figlio Gesù, ma soprattutto la responsabilità, le difficoltà, le sofferenze e i sacrifici cui andavano incontro nel rispondere a tale chiamata.
Si legge nel vangelo che: “Giuseppe prese con sé, la sua sposa, senza che egli la conoscesse”.
San Giuseppe pur non essendo obbligato a prendere con sé Maria e il figlio, ha capito per mezzo dell’angelo che Dio aveva bisogno di lui, gli chiedeva il suo “aiuto” per realizzare il mistero dell’incarnazione e della redenzione.
Giuseppe non è stato un calcolatore per questo è definito nei vangeli come un uomo giusto.

Il Natale è la festa di chi “dà” il nome al Figlio di Dio, quando lo chiama, lo invoca nella preghiera e nella partecipazione ai sacramenti, perché crede che solo Lui porti la salvezza e la liberazione al Suo popolo, per mezzo del perdono dei peccati.
Il Natale è la festa di chi è guarito o si lascia curare dalla disaffezione per le cose o le persone perché è stato infettato dall'odio.
È la festa di Chi è con noi e non contro di noi, cioè la festa dell’Emmanuele: un Dio alleato con il suo popolo e continua a dimostrarlo nel Figlio per mezzo della Sua Parola e dell’Eucarestia.
Dio nasce come un “forestiero”, ma non è straniero a ciascuno di noi.
Il Natale è la festa di chi non “prende” le distanze da Maria, la Sposa, la Madre di Gesù, la quale rappresenta la Chiesa, i Suoi Pastori e i Suoi insegnamenti.
Non si può festeggiare il Figlio di Dio senza onorare la Madre, amare l’uno e odiare l’altra.
Gesù ama la Chiesa perché è la Sua Sposa, la Madre di noi tutti, i suoi figli, nati per mezzo di Lui attraverso il Sacramento del Battesimo.
Per tanto il Natale è anche la festa di ognuno di noi.

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