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Famiglia Missionaria San Nicodemo
Progetto Statutario Associazione Religiosa Femmminile
Appendice

30 Aprile 2012

a cura della Redazione

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Statua di San Nicodemo Abate

La statua si trova nella Chiesa Matrice di Mammola (Reggio Calabria). Essa viene fatta uscire, per la processione  nel Centro cittadino, il 12 Marzo, in ricordo della sua morte.

San Nicodemo Abate

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Premessa

 

Statuto Parte A

 

Statuto Parte B

 

Regolamento

 

Appendice

 


       Note


  • Il contenuto del Progetto Statutario, anche per favorirne la lettura, é stato diviso in cinque parti, cosi come risulta dalla riga soprastante. Per accedere alle singole predette parti, basta cliccare sulle rispettive scritte.


  • La stesura del Progetto Statutario comprende anche la sezione Sigle e Abbreviazioni e la sezione Indice, che sono riportate alla fine della parte relativa all'Appendice.


  • Nella stesura del Progetto Statutario, di cui nel titolo, si é tenuto conto della seguente prassi introdotta dalla Chiesa: prima di procedere all'erezione canonica di un Istituto religioso, gli Ordinari Diocesani interessati sono invitati a costituire un’Associazione pubblica. Nel decreto di erezione dell’Associazione, però, bisogna inserire la seguente frase: "in vista di essere eretta in Istituto religioso di diritto diocesano"; così i membri potranno vivere una vita "analoga" a quella dei membri degli Istituti religiosi. Viene stabilito, inoltre, che la struttura giuridica dell'Associazione deve essere, all'inizio, quella che si vuole donare quando essa sarà eretta in Istituto religioso: si applicano, dunque,  le norme del Codice che riguardano i Religiosi tenendo conto del numero dei membri e dell'espansione dell'Associazione.

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APPENDICE
(Le Origini della Famiglia Missionaria San Nicodemo)



I
La percezione di istituire la Famiglia San Nicodemo



1 – Essendo parroco a Mammola, nell’anno 1997, il sacerdote Tommaso Boca svolgeva delle riunioni settimanali di ricerca vocazionale, e lì una giovane Partecipante manifestava il desiderio di volersi ritirare in preghiera sul monte, dove mille anni prima era vissuto San Nicodemo Abate.
2 – Al riguardo, tra il nominato sacerdote e la stessa giovane, si sviluppava un continuo dialogo di approfondimento, che prima faceva intravedere la possibilità di fondare una Comunità religiosa femminile e, successivamente, di allargare questa Comunità anche ad un ramo religioso maschile e ad un ramo di secolari.



II
Il nome di Famiglia Missionaria San Nicodemo


1 – In questo dialogo, che veniva accompagnato dalla preghiera, emergeva la consapevolezza che, sull’esempio di San Nicodemo, si sarebbe dovuto fare penitenza e si sarebbe dovuto pregare, innanzi tutto secondo la volontà di Dio e per la conversione dei peccatori.
2 – Pian piano emergeva anche il nome di
Famiglia Missionaria San Nicodemo da dare alla nascente Comunità: Famiglia, per indicare la caratteristica delle relazioni tra i componenti della Comunità; Missionaria, per indicare l’intenzione della Comunità di annunciare il Vangelo anche tra i pagani del nostro tempo; San Nicodemo, perché l’ispirazione della nascita della Comunità era partita dalla considerazione della sua vita sul monte Kellerana, che si trova nel territorio di Mammola.




III
San Giovanni Battista figura principale dell’identità Comunitaria

1 – Inoltre appariva sempre più chiaramente la natura e la finalità dell’istituzione nascente nonché il suo carisma, che trovava in San Giovanni Battista la principale figura di espressione.
2 – Questa emergeva dalla considerazione della spiritualità e delle aspirazioni di apostolato del sacerdote Tommaso Boca, ma pure dalla considerazione dei punti di contatto tra la vita di San Giovanni Battista e quella di San Nicodemo: entrambi sono stati dei profeti, il primo è voce di uno che ha gridato nel deserto della Giudea, il secondo è voce di uno che ha predicato sul monte Kellerana; entrambi si sono impegnati nella preghiera e hanno praticato la penitenza, come risulta anche dal modo di vestire e di mangiare.
3 – San Giovanni Battista è dunque il principale modello di riferimento per la Famiglia San Nicodemo: come San Giovanni Battista, essa vuole annunciare e testimoniare non solo l’amore misericordioso di Dio ma anche la sua santità, indicando Gesù presente in mezzo agli uomini e richiamando alla conversione; come San Giovanni Battista vuole impegnarsi nella preghiera e praticare la penitenza, tramite di grazia e contributo per realizzare il dominio dei propri istinti e la libertà del cuore (cfr. CCC, 2043); in modo simile a San Giovanni Battista, la Famiglia San Nicodemo, considerata nella sua totalità, vuole promuovere, preparare e amministrare il sacramento della Confessione per il perdono dei peccati.
4 – Per esprimere il riferimento a San Giovanni Battista come principale modello della sua identità spirituale e del suo apostolato, fin dagli inizi la Famiglia San Nicodemo ha fatto propria in modo speciale la preghiera del
Benedictus, che ha poi ispirato il distintivo della Famiglia stessa, nel quale viene appunto raffigurato in modo stilizzato un sole che sorge, simbolo del Figlio che è venuto sulla terra per salvarci.




IV
Gli inizi della vita Comunitaria della Famiglia San Nicodemo

1 – Nell’anno 1997 iniziava, dunque, la progressiva percezione di dover fondare la Famiglia Missionaria San Nicodemo, comprendente un ramo religioso maschile, uno religioso femminile e uno di secolari. Successivamente veniva deciso di iniziare con la comunità maschile e all’uopo, in data 21 Settembre 1998, veniva richiesto ad un Superiore Francescano, esperto nel campo canonico, un aiuto sulla stesura dello statuto riguardante la Comunità religiosa maschile che si voleva fondare.
2 – Intanto avevano avuto inizio degli incontri settimanali ed accanto ad essi degli incontri mensili, ai quali partecipavano dei giovani, provenienti da diverse località della provincia reggina. In questi incontri si pregava, e inoltre si comunicavano, si discutevano e si approfondivano le caratteristiche della Comunità da fondarsi; veniva pure data una prima conoscenza della vita religiosa: per questo motivo, in diverse occasioni, oltre al sacerdote Tommaso Boca, a tali incontri c’era la presenza di una e, talvolta, anche due consacrate.
3 – Un po’ più tardi, il sacerdote Tommaso Boca, con il permesso del Vescovo Diocesano, Mons. Giancarlo Maria Bregantini, iniziava degli incontri specifici per le persone che manifestavano di voler aderire alla Comunità maschile della Famiglia: mensilmente, in strutture della Chiesa diocesana, venivano realizzati dei ritiri di formazione che includevano anche il pernottamento.
4 – Avveniva, così, che il sacerdote Tommaso Boca, in data 22 dicembre 2001, memoria di Santa Francesca Saverio Cabrini, apriva in Mammola una casa, dedicata alla Santissima Trinità, per avviare un’esperienza di vita Comunitaria di aspiranti al ramo religioso maschile della Famiglia San Nicodemo. Oltre al sacerdote Tommaso Boca, che comunque avrebbe continuato a pernottare nella canonica della parrocchia, all’iniziativa avevano aderito altre tre persone, ma soltanto una prese dimora nella casa in modo stabile, un’altra vi stette solo qualche giorno e la terza vi andò solo successivamente, ma in modo saltuario.

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info@famigliasannicodemo.it
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