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“Ha guardato all’umiltà della sua serva”

Religione > Sacra Scrittura > Riflessioni Varie sulla Parola > 18/05-28/12/2014


Riflessioni Varie sulla Parola


“Ha guardato all’umiltà della sua serva”

Sul Vangelo di Matteo (Mt 1,39-56)

15 Agosto 2014

                                                                                                                                                 di Sac. Giuseppe Biamonte


Oggi la Chiesa celebra la Solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria in anima e corpo, dogma promulgato l’1 novembre 1950 dal Papa Pio XII.

L’Assunzione di Maria è anticipazione del nostro futuro: annuncia che l’anima è santa, ma che il Creatore non spreca le sue meraviglie. Anche il corpo è santo, una volta trasfigurato, avrà lo stesso destino dell’anima.

Nel Magnificat, Maria esalta la potenza del Signore che ha agito nella sua storia personale, liberandola da situazioni difficili.  Rilegge la sua vicenda personale alla luce della storia del popolo d'Israele e, di quanto il Signore aveva operato a favore di esso. La Madonna stila un elenco di azioni e di opere portentose realizzate da Dio: «Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati».  Maria è stata combattuta dai superbi. Fin dal momento del parto è dovuta scappare dalla città come profuga inseguita da Erode. Anche lei ha subito la cattiveria, l’arroganza dei potenti e ha conosciuto le loro ingiustizie: l’uccisione del parente, Giovanni Battista la crocifissione del Suo Figlio. Maria ha anche visto la provvidenza del Signore che sfama le classi più deboli. Lei stessa assieme allo sposo Giuseppe ha sperimentato sempre l’aiuto di Dio.  Nel Magnificat, la Madonna non solo rivolge una preghiera di lode, di ringraziamento e di benedizione al Signore, ma invita tutti noi, rappresentati dal popolo di Israele, ad aprire la nostra memoria e di unirci alla sua preghiera di ringraziamento per tutte le grazie che Dio ci ha concesso e continua a concederci nella nostra vita.

Il Magnificat è la preghiera dell’anima riconoscente di Maria. In esso si legge: «L’anima mia magnifica il Signore […] perché ha guardato all’umiltà della sua serva». Dio ha guardato al suo modo santo di vivere la vita quotidiana, alla sua totale libertà. In Lei ha potuto fissare la sua dimora, la Sua tenda.

Tutte le generazioni la chiameranno beata per il fatto di essere stata umile e aperta alla volontà di Dio. Ecco allora la ricetta per non "morire" mai: vi è un innegabile legame tra umiltà ed eternità. Tra quelle generazioni di cui parla la Vergine Maria, ci sei anche tu, che oggi ti unisci al coro degli angeli e dei santi per cantare le lodi di quell’umile ragazza che ebbe il merito di fidarsi di Dio e di riconoscerlo nel Figlio Gesù come nostro unico Salvatore.

La Madonna, oggi, ci insegna che quanto più si vive nell’umiltà e nel nascondimento, tanto più Dio si compiace di noi e ci prepara un posto nel cielo accanto a Lui.

Maria, donna del silenzio insegnaci la Tua sana prudenza, il forte equilibrio con cui ponevi le domande e misuravi le risposte. Maria, donna dell’ascolto che hai accolto la Parola del Signore e l’hai messa in pratica con l’esempio, sprona anche noi a vivere solamente per Gesù e ad abbandonare il fascino passeggero dell’ascolto sterile di parole umane.  Maria donna di preghiera insegnaci a pregare, ottenendoci da Dio la grazia di crescere nella fede per comprendere il mistero profondo dell’Incarnazione. Maria, chicco di grano caduto sulla terra fertile della croce, innaffiato dal sangue del Tuo Figlio, aiutaci a vincere la paura della morte, la tentazione di riempire le attese con surrogati blandi, la tentazione di stordire il dolore con un assurdo ateismo dell’anima. Maria donna di speranza che attendesti sveglia e intrepida l’aurora della resurrezione di Tuo Figlio, guarda il nostro vuoto esistenziale che riempiamo con false ideologie e, ricolmalo della luce del Risorto, della tua stessa gioia, la gioia di cui fu ricolma sant’Elisabetta nel vederti arrivare nella sua casa.  Maria donna del Magnificat, educaci al senso di gratitudine perché possiamo rivolgere al Signore, come facesti tu, il nostro sguardo pieno di riconoscenza per tutte le meraviglie che ha operato nel nostro cammino. Amen.

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