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La Buona Notizia della Domenica - 18 Giugno 2023

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La Buona Notizia della Domenica
18 Giugno 2023 - XI Domenica del Tempo Ordinario - Anno A
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Catechesi sulla Parola della Domenica
preceduta da un
Insegnamento sull'Associazione Laicale Nicodemini che si vuole costituire

a cura del sacerdote Tommaso Boca


Qui sopra potete vedere e ascoltare la video-riunione settimanale degli Aspiranti alla costituzione dell'Associazione Ecclesiale della Famiglia Missionaria San Nicodemo.
Tali riunioni hanno lo scopo, da una parte, di conoscere e di confrontarsi con il Progetto Statutario dell'Associazione stessa, e dall'altra hanno lo scopo di approfondire la conoscenza della vita cristiana attraverso la riflessione sulla Liturgia derlla Parola relativa alla domenica sucessiva alla data della riunione.
Tale riflessione prende il nome di "La Buona Notizia della Domenica": ci si vuole riferire all'aspetto specifico della vita cristiana che, in ciascuna domenica, la Santa Chiesa propone all’ascolto e alla riflessione dei fedeli attraverso la scelta appropriata di brani della Sacra Scrittura.
La riflessione viene guidata dal sacerdote Tommaso Boca e viene realizzata con l'apporto dialogante di tutti i Partecipanti.
Qui di seguito vengono riportati i testi in base ai quali la riflessione stessa è stata realizzata. Essi sono seguiti da una introduzione che spiega come si è addivenuti all'individuazione e alla formulazione de "La Buona Notizia della Domenica".

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18 GIUGNO 2023
XI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO A - ANNO A
LA BUONA NOTIZIA DELLA DOMENICA

1. La BASE DEL MESSAGGIO, NEL VERSETTO AL VANGELO

 
Marco 1, 15
Il regno di Dio è vicino:
convertitevi e credete nel Vangelo.

L’inizio della predicazione di Gesù.
La conversione normalmente passa per un annuncio, che invita a vivere secondo la propria coscienza.
Come Giovanni Battista, anche Gesù – e oggi la sua Chiesa – si impegna nell’annuncio della salvezza e della via per poterla raggiungere.
Il Signore può seguire altre vie per indicare, offrire e donare la salvezza, che si realizza nella capacità di vivere nell’amore oblativo per la presenza nella persona dello Spirto Santo.
Normalmente, però, la salvezza si realizza attraverso l’annuncio e l’accoglimento dell’annuncio per mezzo della fede, che trova il suo sigillo nel Battesimo, per il quale si diventa tempio dello Spirto Santo.
 
Il Regno di Dio è già e non ancora.
Il regno di Dio è costituito dalla comunione nell’amore degli uomini con Dio in Gesù, tuttavia, questo regno trova il suo compimento e la sua definitività nella vita futura.
Non è definitivo, il regno, perché le persone che ne fanno parte ne escono quando commettono un peccato mortale. Parimenti, le persone che ne sono escluse, perché vivono nel peccato mortale, possono entrare o rientrare nel regno, pentendosi e ottenendo il perdono, normalmente attraverso il sacramento della Confessione.
Inoltre, il regno presenta delle situazioni di difficoltà che spariranno nel regno definitivo. Infatti, nell’oggi, ci sono le sofferenze che provengono dall’azione di chi fa il male, non solo degli uomini, compresi noi stessi, ma anche degli angeli ribelli, i demoni. Ci sono poi le sofferenze che provengono dalle conseguenze dei peccati fatti, tra cui le strutture di peccato (deforestazione ed associazioni criminali, ad esempio).

 
 
2. LO SVILUPPO DEL MESSAGGIO NEL VANGELO
(Matteo 9, 36-10,8)
 
I discepoli annunciano il Regno di Dio: un regno di giustizia e di pace spirituale ma anche di benessere fisico e materiale, un regno che esiste già nel tempo presente, ma ancora non in modo pieno e definitivo.
In quel tempo, Gesù, vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe perché mandi operai nella sua messe!».
Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì.
Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date».
 
I discepoli annunciano il Regno di Dio. La salvezza che essi annunciano e testimoniano è una salvezza integrale. Ma bisogna sempre tenere presente che il primato della predicazione è la partecipazione al Regno di Dio che passa attraverso la fede: non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.
Bisogna ricordare che non solo si annuncia il perdono dei peccati ma anche la conversione: questa è necessaria per credere, ma è anche necessario viverla, per poter restare nello stato di salvezza.
 
 
 
3. L’ARRICCHIMENTO DELLA PRIMA LETTURA
Esodo 19, 2-6a
In quei giorni, gli Israeliti, levate le tende da Refidìm, giunsero al deserto del Sinai, dove si accamparono; Israele si accampò davanti al monte.
Mosè salì verso Dio, e il Signore lo chiamò dal monte, dicendo: «Questo dirai alla casa di Giacobbe e annuncerai agli Israeliti: “Voi stessi avete visto ciò che io ho fatto all’Egitto e come ho sollevato voi su ali di aquile e vi ho fatti venire fino a me. Ora, se darete ascolto alla mia voce e custodirete la mia alleanza, voi sarete per me una proprietà particolare tra tutti i popoli; mia infatti è tutta la terra! Voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa”».
 
Il Regno di Dio – la vigna del Signore – nell’Antico Testamento è costituito dal popolo di Israele: nel Nuovo Testamento il Regno di Dio è costituito dalla Chiesa, alla quale tutti gli uomini vengono chiamati a partecipare, attraverso la predicazione o attraverso altre vie operate dallo Spirito Santo.
Del Regno si prende cura il Re, Gesù il Buon Pastore, che ci libera dalla schiavitù del peccato e, pure in mezzo alle difficoltà della vita, egli ci dona sempre gli aiuti necessari per vivere nell’amore.
 
 
 
4. FORMULAZIONE DEL MESSAGGIO
 
La salvezza dell’uomo si realizza nella sua partecipazione al regno di Dio.
Il regno di Dio è costituito dalla comunione nell’amore degli uomini con Dio in Gesù, più precisamente nella natura umana di Gesù, in particolare nella sua volontà umana.
Per entrare in questa comunione bisogna amare, e per amare è necessario credere, al fine di essere rigenerati nello Spirito Santo.
Ma per essere capaci di credere bisogna convertirsi, bisogna cioè riconoscere di essere peccatori e prendere l’impegno a distaccarsi dal peccato.  
A conferma di questo, ricordiamo che prima di ricevere l’assoluzione nel Sacramento della Confessione, il Penitente deve recitare l’Atto di dolore, in cui sono presenti i concetti che abbiamo appena espresso: «Mio Dio mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati ...  Propongo con il tuo santo aiuto di non offenderti mai più e di fuggire le occasioni prossime di peccato. Signore, misericordia, perdonami.»
 
L’inizio della predicazione di Gesù.
La conversione normalmente passa per un annuncio, che invita a vivere secondo la propria coscienza e a credere.
Come Giovanni Battista, anche Gesù – e oggi la sua Chiesa – si impegna nell’annuncio della salvezza e della via per poterla raggiungere.
Il Signore può seguire altre vie per indicare, offrire e donare la salvezza, che si realizza nella capacità di vivere nell’amore oblativo per la presenza nella persona dello Spirto Santo.
Normalmente, però, la salvezza si realizza attraverso l’annuncio e l’accoglimento dell’annuncio per mezzo della fede, che trova il suo sigillo nel Battesimo, per il quale si diventa tempio dello Spirto Santo.
 
 
Il Regno di Dio è già e non ancora.
Il Regno di Dio è costituito dalla comunione nell’amore degli uomini con Dio in Gesù, tuttavia, questo regno trova il suo compimento e la sua definitività nella vita futura.
Non è definitivo, il regno, perché le persone che ne fanno parte ne escono quando commettono un peccato mortale. Parimenti, le persone che ne sono escluse, perché vivono nel peccato mortale, possono entrare o rientrare nel regno, pentendosi e ottenendo il perdono, normalmente attraverso il sacramento della Confessione.
Inoltre, il regno presenta delle situazioni di difficoltà che spariranno nel regno definitivo. Infatti, nell’oggi, ci sono le sofferenze che provengono dall’azione di chi fa il male, non solo degli uomini, compresi noi stessi, ma anche degli angeli ribelli, i demoni. Ci sono poi le sofferenze che provengono dalle conseguenze dei peccati fatti, tra cui le strutture di peccato (deforestazione ed associazioni criminali, ad esempio).
Il Signore ama le sue creature, le vuole condurre alla salvezza alla quale sono chiamate e provvede alle loro necessità, chiedendo tuttavia la loro attiva collaborazione.

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INTRODUZIONE A
“IL MESSAGGIO DELLA DOMENICA”
 
Il Vangelo della domenica viene scelto dalla Santa Chiesa per proporre all’ascolto e alla riflessione dei fedeli un aspetto specifico del messaggio cristiano.
Questo aspetto viene focalizzato attraverso il Versetto al Vangelo nelle parti relazionate al Vangelo, viene sviluppato nel Vangelo e viene approfondito nella Prima Lettura.
Ne risulta che il Versetto al Vangelo è la chiave di lettura e la cerniera del Vangelo e della Prima Lettura.

Un arricchimento del messaggio si potrebbe ricavare dall’analisi del Salmo responsoriale, che viene scelto dalla Santa Chiesa per descrivere la risposta appropriata dell’uomo a Dio che parla attraverso la Prima Lettura.
E un ulteriore arricchimento si potrebbe ricavare dall’analisi della Seconda Lettura, la quale, talvolta, viene scelta dalla Santa Chiesa proprio perché rispecchia il messaggio specifico che vuole proporre ai fedeli; ma anche quando non ci fosse questo stretto legame, ci sarebbe comunque un arricchimento, poiché il significato di un’affermazione biblica – sempre – si comprende meglio alla luce delle altre.

Tuttavia, nell’elaborazione di tale messaggio, almeno in modo esplicito, si farà riferimento solo alla Prima Lettura, al Versetto al Vangelo e al Vangelo.

Più precisamente, per realizzare l’elaborato saranno presi in esame i testi integrali del Versetto al Vangelo e del Vangelo nonché il testo integrale o parziale della Prima Lettura: i testi del Versetto al Vangelo e della Prima Lettura saranno commentati nelle parti che sono in relazione all’aspetto specifico del messaggio della domenica, mentre il Vangelo sarà commentato in tutte le sue parti.

Pertanto, nella realizzazione del messaggio della domenica si procederà nel modo seguente.
Si comincerà dal testo del Versetto al Vangelo, commentandolo nelle parti che sono riprese nel Vangelo.
Successivamente si esaminerà e si commenterà il testo del Vangelo in tutte le sue parti.
Quindi si esaminerà e si commenterà la Prima Lettura, o un suo stralcio, nelle parti che approfondiscono la formulazione del messaggio della domenica che si vuole proporre.
Quindi si procederà alla formulazione del testo del messaggio della domenica; in esso confluiranno tutti i commenti di cui sopra, tranne quelli fatti al Vangelo nelle parti che non sono attinenti al messaggio stesso.

Al termine della presentazione dell’elaborato, durante la quale i Partecipanti potranno già interagire, i Partecipanti stessi saranno invitati, con i loro interventi, ad arricchire e approfondire quanto è stato detto, sulla base delle “Tracce per la Risonanza”, qui di seguito riportate.

Al messaggio della domenica in questione, viene dato il nome di "La Buona Notizia della Domenica": al riguardo si mette in evidenza che il termine Vangelo, che deriva dal greco, significa appunto Buona Notizia.

 
Tracce per la Risonanza
 
1.   Indicazione di quello che mi ha particolarmente colpito.
2.   Progressi avvertiti nel mio processo educativo:
a) sono stato informato su qualcosa che non sapevo;
b) ho preso coscienza:
·   di un mio modo di pensare sbagliato;
·   di un mio comportamento sbagliato;
·   di un attaccamento del mio cuore a qualcosa che è peccato.
3.   Formulazione di domande:
a)  al fine di capire meglio le letture proposte;
b)  al fine di chiarire alcuni aspetti della fede, in particolare quelli richiamati dalle letture stesse.
   

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